Nella sfida di ieri contro l'Empoli, De Rossi ha raggiunto le 500 presenze con la Roma. La ciliegina sulla torta è stato il suo gol del 2-0: «Quando si vince è sempre tutto perfetto, poi non mi capita spesso di segnare, quindi ancora meglio. Peccato solo sia arrivato sotto la Sud vuota, un grandissimo dispiacere. Speriamo sia una situazione che si risolva presto, sarebbe il più bel regalo per queste 500 presenze».
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De Rossi di corsa nella storia ora sogna a occhi aperti: «Sì, siamo da scudetto»
Il numero 16 al termine della partita è stato chiaro: "Dopo due secondi posti siamo motivati, ma sappiamo che dovremo fare qualcosa di più per vincere lo scudetto. È il mio sogno, quello di tutta una città. È arrivato il momento di toglierci...
Ieri il numero 16 è tornato a centrocampo, giocando una partita quasi perfetta: 10,636 i km percorsi, 68 passaggi positivi, 15 lanci completati e 4 intercetti. Come scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport", è il giocatore che nella Roma ha giocato più palloni (88). «Non potevamo non sfruttare questa occasione, visti i tanti scontri diretti – continua Daniele –. Contro l’Empoli faranno fatica tutti».
Che ieri fosse un giorno speciale lo si era capito fin dalla mattinata, quando i tifosi avevano appeso davanti al Colosseo uno striscione celebrativo in suo onore: il simbolo di una città per un simbolo della storia giallorossa. Con tanto di applausi anche da parte di Totti: «Le 500 gare festeggiate così: un suo gol e la nostra vittoria. I complimenti sono scontati visto il suo spessore, noi sappiamo bene cosa vogliono dire traguardi come questi. Grande Daniele». E De Rossi non può che esternare la sua felicità: «Mi sono emozionato, sono fortunato ad aver vissuto qui queste 500 partite». Andando anche oltre, pensando allo scudetto: «Siamo attrezzati per vincerlo, anche se vincere è una cosa diversa dall’essere attrezzati per farlo. Dopo due secondi posti siamo motivati, ma sappiamo che dovremo fare qualcosa di più per vincerlo. È il mio sogno, quello di tutta una città. È arrivato il momento di toglierci questa grandissima soddisfazione».
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