rassegna stampa

Davide contro Golia. Sgarbi, beffe e gol: è il Roma-Juve di Florenzi e Ronaldo

LaPresse

A maggio, dopo uno screzio, il portoghese gli disse: "Sei piccolo per parlare". L’azzurro segnò e poi replicò: "Pensa di poter fare tutto"

Redazione

Sarebbe esagerato pensare a Lilliput che ingabbia Gulliver, ma le 5 vittorie giallorosse – CoppaItalia compresa – contro la solitaria eccezione bianconera (oltre a 3 pareggi) in questo periodo hanno regalato una sensazione del genere, tanto più che da quando la proprietà della Roma è statunitense (2011-12) la Juve ha sempre vinto lo scudetto e sempre battuto la rivale nella tana casalinga di Torino.

Da questo punto di vista, se cercassimo un’istantanea che possa fare da copertina alle recenti difficoltà bianconere in riva al Tevere, ci sarebbe senz’altro il faccia a faccia della scorsa stagione tra Alessandro Florenzi e Cristiano Ronaldo, che il 12 maggio scorso fece rispolverare la storia immortale del piccolo Davide contro il gigante Golia. I "frame" televisivi raccontano ancora adesso la sorpresa dell’attaccante davanti alla rabbia di Florenzi, così come individuano con facilità il labiale del portoghese: "Sei troppo piccolo per parlare".

Se lo screzio in campo si concluse lì, l’ultima parola – reale e virtuale fu di Florenzi – che al 34’ del secondo tempo segnò la rete del vantaggio, prima che Dzeko bissasse per il 2-0 finale. "Avevamo buttato la palla fuori noi, Ronaldo invece l’ha giocata. Lui è il Pallone d’Oro e pensa di avere tutto il diritto di fare quello che ha fatto". Un’affermazione, probabilmente, che avrebbe potuto fare anche Davide prima di battere Golia. Domenica prossima Paulo Fonseca confermerà – per la terza volta consecutiva – la stessa formazione e quindi Alessandro avrà di nuovo la fascia da capitano al braccio. Come dire che l’accantonamento del terzino destro romano e romanista ormai sembra soltanto un ricordo.

Ma attenzione alla voglia di rivincita che nutre la stella bianconera. Ronaldo fece il primo gol in ChampionsLeague (e anche la prima doppietta) all’Old Trafford nell’umiliante 7-1 che i giallorossi subirono contro lo United. Era il 2007, Florenzi esordì in A 4 anni dopo (il 22 maggio 2011) quando Cristiano era al Real e aveva già messo in bacheca un mondiale per club, 3 campionati in Premier e un Pallone d’oro. Florenzi però c’era nell’unico conforto europeo tra i due, gli ottavi di Champions nella stagione 2015-16: doppia vittoria dei Bianchi di Spagna e due reti (più un assist) del solito CR7.

Eppure in campionato la Roma è una delle poche squadre contro cui Ronaldo non si è potuto ancora esibire nel consueto "siuu": due confronti, una vittoria (allo Stadium) e una sconfitta, nessuna rete segnata. Delle 18 squadre affrontate in Serie A ne ha colpite 18 e domenica sera avrà la possibilità di ingrossare il suo bottino. Con la tripletta al Cagliari, Cristiano ha allungato la striscia a 5 gare consecutive sempre in gol, raggiungendo quota 15 centri stagionali. La media è importante (0,68 centri a match) e la condizione fisica è tornata straripante: l’infortunio al ginocchio che l’ha condizionato per un po’ è ormai archiviato e Ronaldo sa che la Juventus ha bisogno di lui per restare attaccata alla vetta della classifica.

Chissà, allora, se l’Olimpico stavolta gli porterà bene. Di certo sentirà battere quasi sessantamila cuori, cosa che a queste latitudini ormai non succede così spesso. Paura? Nessuna, ovvio. Anzi, per Florenzi e Ronaldo le luci della ribalta regaleranno ad entrambi solo adrenalina.