Daniel Fonseca, tre stagioni a Roma e quattro con la Juventus, è un uomo di mondo e vivrà il big match di stasera da Rio de Janeiro, una delle sue nuove case, prima di raggiungere il suo Uruguay per trascorrere il Natale. L'ex attaccante ha parlato così a 'La Gazzetta dello Sport':

La Gazzetta dello Sport
Daniel Fonseca: “Chi vince vola. Wesley come Cafu”
Per chi conta di più? "Per la Juventus. I bianconeri giocano in casa e hanno bisogno di un successo per accorciare sulla Roma e sulle rivali. Stiamo assistendo a un campionato equilibrato, senza cannibali, e non siamo nemmeno a metà: la squadra di Spalletti vincendo potrebbe ambire a rientrare nel giro scudetto".
E se invece dovesse vincere la Roma? "Gasperini si meriterebbe un bel colpo in attacco a gennaio, sento parlare di Zirkzee del Manchester United: andrebbe benissimo. Con tre punti a Torino e un bel regalo di Natale la Roma può lottare fino alla fine per il titolo".
Chi decide il big match? "Queste sono partite da colpi di genio alla Yildiz. L’ho detto e lo ripeto: in Kenan rivedo l’eleganza di Francescoli, il mito mio e di Zidane. Il turco è magico e può spostare gli equilibri. L’altro giocatore velenoso è Conceiçao: con un dribbling o una sgasata delle sue può mandare in tilt la Roma. Ma anche Gasperini ha le sue frecce, a partire da Wesley. Io non sono sorpreso, al Flamengo l’ho visto giocare tante volte dal vivo: è una forza della natura come Cafu. E occhio a Mancini, sembra uruguaiano per la garra che mostra in campo: può essere decisivo di testa sulle palle inattive".
Gasperini chi le ricorda? "È un martello, unico. E penso che avere Ranieri come dirigente sia un bell’aiuto anche per lui. Claudio è stato come un papà per me e a Roma è come il Papa, chi lo tocca?".
L’altro suo papà calcistico è stato Mazzone: se ripensa a Carletto? "Mi vengono in mente le sue arrabbiature in romanesco. Quelle con Cappioli, uno dei suoi preferiti, erano da film: “Cappioli, svegliati: non pensare sempre alle donne”. Cappioli è un fratello e i suoi racconti del lunedì erano leggendari..."
© RIPRODUZIONE RISERVATA

