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rassegna stampa

Dan, Ryan e il felice mix tra passione e modernità

La famiglia Friedkin si è presentata con serietà e sobrietà. Poche parole e molto studio: del club, della sua storia, dei suoi bisogni, non solo economici

Redazione

"Con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto sul futuro". Il verso di una famosa canzone di Bertoli, scrive Andrea Di Caro su La Gazzetta dello Sport, sembra calzare a pennello per la nuova Roma di Dan e Ryan Friedkin, che nei primi mesi della loro presidenza si sono mossi su due binari paralleli, di solito garanzia di successo. 1) Rinsaldare sempre di più il rapporto simbiotico con la tifoseria e la città. 2) Procedere a una riorganizzazione e modernizzazione interna, societaria e sportiva. Basata non sull'acquisizione di un "one man show", ma sul lavoro in team per la costruzione di un club solido e vincente nel tempo.

Un taglio nuovo e, speriamo, benefico per il chiassoso calcio italiano. A partire dell'ultima mossa, la scelta di un direttore generale dell'area sportiva, una figura moderna e nel caso di Pinto giovane e piena di ambizione e di entusiasmo, abituata a lavorare in team per la scelta e la scoperta di giocatori. E che dovrà condividere le scelte con la famiglia Friedkin che non aprirà il portafogli, affidandogli un tesoretto, come avviene di solito, ma vuole partecipare a ogni decisione.

La svolta che i Friedkin stanno dando alla struttura è legata alla managerialità, aggiungendo nuove professionalità a quelle esistenti, che hanno permesso alla Roma di gestire una fase difficile della propria storia. Se porterà i risultati lo dirà il tempo, ma la serietà, la presenza costante, i passi decisi senza lasciarsi andare a facili proclami pallonari denota la forza delle idee e il coraggio di cambiare.