La lesione c’è, ma per sapere davvero la verità bisognerà aspettare oggi. Quando Paulo Dybala effettuerà la risonanza magnetica, l’unico esame in grado di stabilire con esattezza l’entità del danno riportato dall’argentino, scrive Andrea Pugliese su .
La Gazzetta dello Sport
Dalla Joya alla paura. Lo stop di Dybala: oggi la verità sulla lesione
A Trigoria ovviamente incrociano tutti le dita e sperano in una lesione di primo grado, che prevede uno stop di circa 20 giorni. Se invece il danno dovesse essere più grave (e cioè di secondo grado) Dybala rischia di stare fermo 4 settimane, al massimo 5. E in tal caso la sua partecipazione al Mondiale sarebbe a fortissimo rischio, considerando che la rassegna iridata inizierà il prossimo 20 novembre e che l’Argentina esordirà il 22 (contro l’Arabia Saudita).
Ieri a Trigoria Dybala ha effettuato un’ecografia di controllo, che però ha confermato solo quello che già sostanzialmente si sapeva: la lesione al quadricipite femorale della coscia sinistra. Per sapere bene invece l’entità del danno bisogna aspettare circa 48 ore dal momento dell’infortuno, un arco di tempo che permette all’edema di asciugarsi e quindi di rendere “pulito” l’esame strumentale. Dybala ieri però camminava già un pochino meglio rispetto a domenica sera e questo ha messo un pizzico di fiducia in più addosso ai dirigenti giallorossi. Di certo c’è che Paulo è pronto a fare qualsiasi cosa pur di accelerare i tempi di recupero e partecipare al Mondiale. Nel caso in cui lo stop sia di almeno un mese, la Joya si ritroverà a saltare tutte e 9 le partite che separano la Roma da Qatar 2022, comprese due gare importantissime come la sfida alla capolista Napoli (23 ottobre) ed il derby (6 novembre).
C’è però un precedente che fa ben sperare ed è ciò che è successo a Marcell Jacobs prima di diventare campione d’Europa. L’azzurro, infatti, il 17 luglio scorso aveva rinunciato alla semifinale mondiale per un problema alla coscia destra. Inizialmente dall’ecografia sembrava solo una contrattura, poi Jacobs è tornato a Roma e tramite la risonanza ha scoperto di avere una lesione di primo grado al grande adduttore. Dopo venti giorni il campione olimpico è guarito, ha ripreso ad allenarsi e a un mese dall’infortunio (il 16 agosto) è diventato anche campione d’Europa sui cento metri.
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