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Dal bowling alla poesia: ecco l’Helsinki, la multinazionale regina della Finlandia

Dal bowling alla poesia: ecco l’Helsinki, la multinazionale regina della Finlandia - immagine 1
Fondata da un pattinatore su ghiaccio, ha vinto 31 campionati. E una delle punte scrive d’amore

Redazione

Un pattinatore sul ghiaccio che sfoglia carte e firma contratti in una sala da bowling nel nord Europa, con un paio di Koskenkorva sul tavolino accanto a lui, una già scolata e un’altra ancora da bere, perché quando si tratta di fondare società si va avanti fino a notte fonda. La Koskenkorva, scrive Francesco Pietrella su La Gazzetta dello Sport, è una bevanda alcolica finlandese, tradizione locale, mentre l’oggetto del contratto è l’Helsingin Jalkapalloklubi, comunemente noto come Helsinki, il prossimo avversario della Roma in Europa fondato da un pattinatore dopo una partita come tante.

L’Helsinki è la regina di Finlandia. In 115 anni di storia ha vinto 31 campionati, dieci di questi dal 2009 a oggi. Attualmente è primo con 49 punti a +2 sulla seconda. Insomma, non ha rivali. Veterana d’Europa, negli anni ha sfidato anche Milan, Parma e Torino, vincendo solo una partita su sei (contro i granata nel 2014). Il miglior risultato resta la fase a gironi di Champions del 1998-99. Dall’Helsinki sono passati alcuni dei più grandi finlandesi di sempre, come Mikael Forssell e Jari Litmanen, il fantasista dai piedi d’oro che Carlos Bianchi avrebbe preso volentieri a Roma al posto di Totti. Markku Kanerva, l’ex insegnante di matematica che ha portato la Finlandia a un Europeo per la prima volta, vanta 250 partite con la maglia dell’Helsinki. Oggi alla guida del club c’è Toni Koskela, 39 anni, giovanissimo, uno che ha smesso di giocare a 27 anni e poi ha scelto di diventare allenatore.

Nel 2015, la stagione d’esordio con i dilettanti del Kubi, Mourinho ha appena vinto la Coppa di Lega con il Chelsea. Quasi una vita fa. Koskela ha vinto un paio di campionati e ha riportato il club ai gironi di Europa League dopo sette anni. Curiosità da segnalare: uno dei titolari a centrocampo è Perparim Hetemaj, vecchia conoscenza, 250 partite con il Chievo e altre 130 tra Brescia, Reggina e Benevento. Nato in Kosovo e scappano in Finlandia durante la guerra, è il manifesto di una squadra multietnica con calciatori provenienti dal Giappone, dal Ghana, dal Marocco, dall’Irlanda del Nord, dal Brasile e persino dalla Papua Nuova Guinea, a un giorno d’aereo da Helsinki. David Browne, esterno da tre gol in 30 partite, è il primo calciatore del suo Paese a giocare in Europa. Suo padre – storia nella storia – in patria era diventato un famoso fumettista.

La storia più bella, però, è quella dei fratelli Riski – Roope e Riku – gli Inzaghi di Finlandia, anche se Roope, infortunato, all’Olimpico non ci sarà. Entrambi attaccanti, un’infanzia trascorsa ai Caraibi prima di tornare a festeggiare un Natale a -30 gradi, sono nati lo stesso giorno a due anni di distanza. Il maggiore, Riku, 33 anni, nel 2019 ha boicottato una convocazione in nazionale per motivi etici legati al Mondiale. L’altro, Roope, vanta una presenza in Serie A con il Cesena nel 2011 e un presente da scrittore. Infatti, stravedeva per Tommy Tabermann, poeta finlandese scomparso nel 2010, si è ispirato a lui e ha scritto un libro di poesie dedicato alla fidanzata. Il bello è che, a parte l’autore e la diretta interessata, non l’ha mai letto nessuno. «Sono romantico, scrivo solo di amore». Un timido cupido.