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Daje Mou

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Al portoghese triennale da 7 milioni e bonus La proprietà: "José è un fuoriclasse che ci darà tanto"

Redazione

La vita, in fondo, è una questione di punti di vista. Ci sarà un giorno, forse, in cui la trasferta inglese che ha portato alla disfatta di Manchester del 29 aprile potrebbe entrare paradossalmente nel pantheon dei bei ricordi, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.Lunedì 26 infatti, anticipando di qualche giorno il viaggio in Inghilterra, Dan e Ryan Friedkin, insieme al ceo Fienga, si sono fermati a Londra per affari. Ma non solo. Dopo aver fatto sondare il terreno (dal 23) al g.m. Tiago Pinto, il presidente ha voluto incontrare José Mourinho, l’uomo dei 25 trofei, appena esonerato dal Tottenham (il 19). Il summit, svoltosi nella casa londinese del portoghese, ha messo le basi per il nuovo sogno che la Roma ha saputo prima generare e poi costruire, grazie a una accelerazione progressiva e complessa, conclusa nella notte fra lunedì e martedì, sull’asse portoghese composto da Pinto e Jorge Mendes, potente manager del tecnico. Così ieri è stata la giornata dei comunicati: in mattinata il commiato a Paulo Fonseca (che chiuderà la stagione); nel pomeriggio la bomba, cioè l’annuncio dell’ingaggio di Mourinho, che ha ricevuto i like social anche da diversi calciatori giallorossi. Insomma, grazie all’eco mondiale che l’ingaggio dello “Special One” ha ottenuto, il club si è preso la vetrina, e non la mollerà per un triennio, visto che il portoghese (che dovrebbe prendere casa in centro) ha firmato fino al 2024. Il triennale, fra l’altro, attiva anche gli sgravi fiscali del Decreto Crescita e così, anche se l’ingaggio non è stato comunicato, si ipotizza che arrivi a 7 milioni all’anno più bonus, anche se l’ingaggio della prima stagione salirà a 16, visto che 9 milioni gli saranno garantiti dal Tottenham. A Mourinho non sarà costruito un “instant team” in grado di vincere subito, ma un gruppo che nel tempo dovrebbe scalare le gerarchie italiane ed internazionali.

Il tecnico portoghese porterà il preparatore Carlos Lalin e il match analyst Giovanni Cerra, romano e romanista. Ma i romanisti potrebbero non esaurirsi con Cerra. Al portoghese piace farsi affiancare da uno che conosca l’ambiente (in stile Beppe Baresi) e così si fa il nome di Samuel, anche se c’è chi sogna il ritorno di Totti o di De Rossi, cosa che al momento pare non essere nei piani del club.

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