Oggi l'Italia torna all'Olimpico di Roma, lì dove la Nazionale non si vede poi così spesso: oggi, come sottolinea Davide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport", sarà la 58a partita dell’Italia in 62 anni nello stadio romano. In mezzo un Mondiale, un Europeo, amichevoli varie, partite di qualificazione, match improbabili e spettacoli assoluti.
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«Daje Italia» È tutto più bello se giochi in casa
Questa sera l'Italia tornerà allo stadio Olimpico di Roma per la 58esima volta nella sua storia
A fare da ciceroni ci saranno i due romani,Florenzi e Candreva. Tutto partì da Amedeo Amadei. Di Frascati, vero, ma come non considerarlo romano doc. Per vedere un altro romano doc in campo si dovette aspettare il 1975: ecco Francesco Rocca, che di straniero aveva solo il soprannome, Kawasaki. Tra lui e Amadei l’Olimpico aveva già tifato Lovati, Ghiggia, Losi, Santarini (che fece autogol con l’Austria nel 1971), Chinaglia, Wilson e Cordova. Figli (più o meno) acquisiti, non di sangue.
Vuoi mettere con chi è cresciuto ai Parioli o a Trastevere: Manfredonia (1977 contro il Lussemburgo) e Giordano (1978, Spagna) l’Olimpico l’hanno visto in tutte le salse, con l’azzurro e poi in carriera pure da avversari. Vuoi mettere pure con Nettuno: Bruno Conti all’Olimpico ci ha giocato 4 volte, riuscendo anche a segnare al Messico (1984). Un’amichevole, nulla a che vedere con Giuseppe Giannini, il capitano ideale di questa squadra di romani. Perché niente potrà mai pareggiare l’emozione di chi in casa ha giocato un Mondiale, segnando un gol da favola agli Stati Uniti.
Nesta e Totti hanno giocato due volte all'Olimpico con la maglia azzurra. De Rossi ha fatto il suo esordio nello stadio di Roma nel 2006.
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