«Ho fatto giocare Gervinho e Doumbia perché pensavo che il loro entusiasmo ci sarebbe stato utile». Si è giustificato in questo modo, Rudi Garcia, al termine del pareggio col Parma di domenica scorsa, forse il punto più basso dal punto di vista delle prestazioni da quando siede sulla panchina giallorossa.
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Dai ragazzi, prendetevi l’Europa
Verde e Paredes stanno meglio di tutti. E la testimonianza sta nel fatto che in molti sono rimasti stupiti della doppia esclusione dai titolari contro il Parma.
E se l’idea di immettere un po’ di freschezza all’interno di una squadra stanca nel fisico e nella mente poteva considerarsi buona, l’errore del tecnico francese è stato quello di andare a cercare l’entusiasmo nel posto sbagliato. Più che da Gervinho e Doumbia, che probabilmente il loro lo avevano consumato tutto nei festeggiamenti dopo la vittoria della Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio, il tecnico francese avrebbe dovuto cercare più vicino a lui, tra quei calciatori che si erano allenati tutta la settimana a Trigoria dopo aver messo la loro firma sulla vittoria di Cagliari: Daniele Verde e Leandro Paredes.
SERENI Non si può negare, infatti, che in un ipotetico borsino delle condizioni psico-fisiche della rosa giallorossa, siano loro quelli che stanno meglio di tutti. E la testimonianza sta nel fatto che in molti sono rimasti stupiti della doppia esclusione dai titolari contro il Parma. La buona notizia, rispetto ad un paio di settimane fa, è che Garcia ha cominciato a prenderli in considerazione nelle rotazioni della squadra. E poi, altro aspetto da non sottovalutare, corrono il doppio rispetto ai compagni. Questo non significa che domani sera contro il Feyenoord giocheranno titolari, ma che se ci sarà bisogno, l’allenatore francese potrà contare su di loro. Una bella vittoria per entrambi.
PERCORSODaniele Verde, inserito nella lista B insieme alla «meglio gioventù» (Adamo, Calabresi, Capradossi, Ferri, Marchegiani, Pellegrini e Sammartino) aveva cominciato la stagione con la Primavera, poi a Natale è salito in prima squadra. L’Europa quest’anno l’ha già assaggiata, ma solo con Alberto De Rossi: la Youth League, Champions League dei giovani, in cui ha brillato aiutando i compagni a qualificarsi per gli ottavi di finale (avversario, l’Ajax) con due gol (in entrambe le gare contro il Cska Mosca) e tre assist in sei partite. Ora è chiamato a fare il grande salto, che però dopo le sue ultime prestazioni sembrerà meno grande. Il percorso è quello giusto, nonostante la preoccupazione di Garcia, che sabato in conferenza ha chiesto di «lasciarlo tranquillo».
MATURO Sull’esplosione di Leandro Paredes, per il quale la Roma a fine stagione pagherà 4.5 milioni di euro al Boca Juniors per il riscatto, dentro Trigoria tutti erano pronti a scommetterci. E non solo perché il talento c’è, ma perché nonostante i vent’anni Paredes è molto più maturo della sua età. Per questo il suo mancato utilizzo per gran parte della stagione ha fatto storcere il naso a più di qualcuno ma non a lui che, al massimo, al termine della gara con il Cagliari in cui ha segnato il suo primo gol italiano, si è lasciato andare a qualche considerazione: «In Argentina c’è più coraggio nel lanciare i giovani, sono tanti quelli che giocano in campionato, in Italia è più difficile». Se lo dice uno che ha esordito a 16 anni con il Boca Juniors c’è da crederci. Basterà, la sua parola, per convincere definitivamente Garcia? Magari davanti a uno dei migliori settori giovanili d’Olanda: basti pensare che nella nazionale arrivata terza al Mondiale 10 calciatori erano di scuola Feyenoord.
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