Domani Bruno Peres tornerà a Torino e affronterà la squadra in cui ha giocato per due stagioni e che lo ha lanciato nel grande calcio dopo un po’ di diffidenza iniziale. Se a Roma il terzino brasiliano è stato accolto con tutti gli onori, due anni fa in Piemonte era stato accolto con così tanto scetticismo che Ventura lo aveva tenuto fuori persino dalla lista per l’Europa League, ricorda Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". I risultati, poi, si sono visti: nel giro di due stagioni si è imposto come uno dei terzini più continui della Serie A.
rassegna stampa
Dai Peres, è la partita del cuore
Il terzino della Roma torna a Torino, città dove in due anni ha conquistato tutti: 68 partite giocate, 7 reti e 12 assist lo score totale
Il merito è della sua fede incrollabile. Quella che lo spinge a credere in qualcuno lassù. Tanto che dopo il gol alla Juve «coast to coast» ha esibito la maglietta «la gloria è di Dio». Non meno importante è la fede nei suoi mezzi. In due stagioni in granata, Bruno Peres ha disputato 68 partite, realizzando 7 reti e 12 assist, spostandosi da destra a sinistra, dove gioca anche adesso nella Roma, vista l’emergenza.
Il rapporto con Spalletti è buono, il tecnico si fida di lui, anche grazie alle ottime recensioni dell’amico Ventura. Un caso che la Roma abbia accelerato per il suo acquisto un paio di giorni dopo la visita del c.t. a Trigoria? Difficile da credere. L’ex allenatore granata se l’è cresciuto e coccolato. Nel primo anno lo ha fatto lavorare parecchio in ritiro, gli ha insegnato tanti aspetti tattici e gli ha anche fatto capire che nel calcio italiano serve massima attenzione all’alimentazione e alla vita fuori dal campo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA