rassegna stampa

Da zero a Dzeko: ora Roma ride, ma solo per i gol

L’errore col Palermo di 8 mesi fa divenne «virale», ora è infallibile in casa. In caso di vittoria, vetta a -2

Redazione

Incredibile, urlava l’Olimpico, quella sera di febbraio in cui un grande centravanti sembrò solo un centravanti grande, di stazza e non di tutto il resto. C’era il Palermo di passaggio quella sera di 245 giorni fa: l’errore a porta vuota del bosniaco divenne un video virale sui social e il principio di un mondo di cattiverie, con fotomontaggi a corredo in cui Dzeko veniva dipinto come un non vedente. Pareva l’inizio della fine, ricordaDavide Stoppini su "La Gazzetta dello Sport".

Ora che le doppiette Dzeko le mette in fila, quei fotomontaggi valgono come il punto più basso di una curva che è tornata a salire sul posto più alto della classifica cannonieri. Il Palermo è giusto un pensiero a quel che è stato e che ha rischiato di non essere. I numeri oggi raccontano di uno Dzeko che all’Olimpico, fin qui, ha sempre segnato in campionato: 4 partite e 5 gol, difese mandate al mare, punti regalati a Spalletti, malelingue ormai date per disperse e scettici in via di estinzione.

Ora la Roma si aggrappa a Dzeko. I motivi sono due: uno tattico e uno psicologico. Spalletti, che forse ha riletto il curriculum del bosniaco e ha (ri)scoperto che Dzeko, dalla Bundesliga in giù, ha sempre dato il meglio di sé con una punta nei paraggi. Ecco perché Salah, pur partendo sempre da una posizione defilata, in questa stagione finisce per giocare molto più vicino al compagno di reparto. L’altro, come detto, è psicologico: è legato a un attaccante che Spalletti ha capito come e quando stimolare, pubblicamente e in via privata. Il giro d’orizzonte si completa stasera. Ora Roma e Dzeko sono semplicemente complici: quando lui segna, la Roma vince. Sempre.