In attesa di Fiorentina-Napoli, la Roma torna a respirare quell’aria di Champions ormai divenuta di casa. Tutto sommato, come sottolinea Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport, mai momento poteva essere più opportuno, visto che è in arrivo il presidente Pallotta. E i tifosi, come obiettivo, vanno oltre il terzo posto. Sogno esagerato?
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Da un Faraone all’altro. La II Dinastia al potere «E’ la mia rivincita»
Salah è stato il protagonista della vigilia come emblema della filosofia spallettiana, Stephan El Shaarawy ha messo il doppio sigillo sulla vittoria di Empoli
Inutile nasconderlo, il lievito di questo entusiasmo ha un sapore egiziano sulla lingua, perché se Salah è stato il protagonista (in video) della vigilia come emblema della filosofia spallettiana, Stephan El Shaarawy ha messo quel doppio sigillo che potrebbe rendere la vittoria di Empoli indimenticabile.
«È stata una vittoria importante – dice il Faraone – ma ora non dobbiamo fermarci, occorre il salto di qualità. Il mio primo gol ha ricordato due simili che ho fatto al Varese e alla Samp. Dopo sei mesi al Monaco ero venuto qui con la voglia di spaccare tutto e di dare il massimo per questa squadra. Per me è una rivincita. Prima di arrivare qua ho sentito molta fiducia da parte di Spalletti e Sabatini. Il colloquio col tecnico? Ci siamo chiariti su una posizione tattica che dovevo prendere; non ci capivamo in campo perché eravamo lontani. A fine partita abbiamo parlato, tutto tranquillo».
E Spalletti chiosa: «Stephan ha qualità, ha corsa, ha tecnica, ma qualche volta guarda per terra. Può fare anche meglio». Buone notizie per il c.t. Conte, che ha mandato il «suo» Sandreani a osservarlo. «Devo essere continuo nelle prestazioni – chiude il Faraone – e se possibile anche nei gol. Sono venuto qui per dare tutto me stesso, dare una svolta alla mia carriera e puntare all’Europeo, ma prima devo pensare alla Roma».
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