rassegna stampa

Da epurato a “eroe” in Ucraina. La Roma riscopre Bruno Peres

Il terzino brasiliano potrebbe riscattarsi dopo le ultime prestazioni deludenti e alcune "bravate" fuori dal campo

Redazione

Alla fine di una lunga giornata per la Roma – e non solo per il viaggio di ritorno da Kharkiv – la sintesi la fa proprio Bruno Peres: "Dove non arriva il mostro Alisson ci sono io". Una parata di piede che vale come un gol, e fa sorridere che a mantenere viva la squadra in Champions sia stato uno degli uomini più discussi di questi mesi: prestazioni a dir poco altalenanti, il "no" al Genoa per lo scambio con Laxalt, l’incidente con la Lamborghini che gli è costato un turno. In tanti sottolineavano il paradosso di "essersi aggrappati a uno che doveva stare a 500 km da qua". Qua, cioè a Roma, invece Bruno Peres ci è rimasto e in Ucraina è tornato in campo dopo un mese, cioè dai 20’ disputati (male) contro l’Inter di Spalletti. Poi, solo panchine o tribuna, fino alla serata quasi miracolosa contro lo Shakhtar che ha scaldato il cuore dei tifosi. Tifosi che però vorrebbero qualche risposta più confortante. Peres non è tornato in formissima dalle vacanze di gennaio e certi suoi atteggiamenti sono tollerati a fatica dalla società, che infatti sarebbe stata disposta a cederlo in Brasile anche una volta terminato il mercato italiano. Ma proposte concrete non sono arrivate e le difficoltà di Florenzi, unite al lungo recupero di Karsdorp, hanno fatto il resto. E il resto dice che Peres potrebbe avere un’occasione già domenica contro il Milan, visti i guai fisici e la stanchezza del vice capitano, anche se il brasiliano di questi ultimi tempi offre poche garanzie, indipendente dal salvataggio alle spalle del "mostro" Alisson. Eppure tra chi ha fiducia, Peres ha realmente possibilità di tornare dal primo minuto, due mesi e mezzo dopo l’ultima volta in campionato. Da quel momento poche apparizioni, sorrisi ancora meno, tante chiacchiere sul mercato e sulle sue notti brave. Fino al salvataggio di mercoledì e a quel post su Instagram, piaciuto non proprio a tutti, dentro e fuori Trigoria. Perché è vero che la Roma è ancora in corsa, ma è vero pure che ieri davvero in pochi avevano voglia di ridere.

(C. Zucchelli)