Nel gennaio 2012 Strootman era ad un passo dal Milan. Kevin, scrivevano i media olandesi, avrebbe convinto la dirigenza rossonera che sarebbe andato a vederlo un paio di volte dal vivo. Due settimane più tardi, una frase strappata a Mino Raiola, vicino al Milan e soprattutto al calcio di Amsterdam, chiudeva però i giochi: «Il Milan non lo compra, il Psv non lo vende». Niente di fatto, il ragazzone - come lo chiamò Braida una volta - non sarebbe andato a Milano. Strootman rimase un’altra stagione al Psv, fino all’estate del 2013, quando Sabatini e Garcia lo tempestarono di chiamate per convincerlo a sposare il progetto Roma.
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Da Dzeko a Strootman, la Roma… quasi milanista
Le missioni rossonere in Olanda per Kevin prima del no del Psv. Pre-contratto e maglia di Ronaldinho: nel 2009 Edin è stato ad un passo da Milanello
La sua storia ricorda da vicino quella di Edin Dzeko che tre anni prima della corte del Milan a Strootman aveva addirittura ricevuto a casa una maglia di Ronaldinho per salutare il Wolfsburg e diventare rossonero, scrive Chiara Zucchelli su "La Gazzetta dello Sport". Galliani aveva convinto Berlusconi e aveva convinto lui - che infatti firmò un precontratto -, ma non aveva fatto i conti con il club tedesco che, dopo un sì a parole in primavera, in estate fece marcia indietro. Una delusione, per Edin, cresciuto nel mito dello Shevchenko. Ora in Serie A è lui il protagonista. Sette gol in 7 partite, in campionato è a quota sei senza rigori, meglio di lui solo Dybala e Immobile, che però calciano dagli 11 metri.
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