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La Gazzetta dello Sport

Da Dybala alla tournée: i piani della società

Da Dybala alla tournée: i piani della società - immagine 1
Intanto, tra i 35 preconvocati dell'Argentina per il Mondiale sembra proprio che Paulo ci sarà

Redazione

Tutti al lavoro, ma a ciascuno il suo. C’è la squadra che ricomincia gli allenamenti, c’è Dybala che continua il suo lavoro di recupero per non perdere il Qatar e c’è la società che pensa anche all’idea di un ritorno in Portogallo durante la pausa per il mondiale. Partiamo proprio da qui. Cioè dalle valutazioni che la dirigenza sta facendo per cercare di impiegare al meglio la sosta autunnale con quei giocatori che resteranno a disposizione. Così, oltre al calendario già fissato per il Giappone (dal 22 al 29 novembre, con match contro il Nagoya Grampus al Toyota Stadium e lo Yokohama), si pensa di andare anche in Portogallo, fissando anche lì un paio di amichevoli di livello. Lo scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Chi vorrebbe saltare quegli appuntamenti – e per ottimi motivi – è Dybala, che sogna il Mondiale. Chi gli è vicino lo racconta al lavoro dalla mattina alla sera per seguire i percorsi fisioterapici gli sono stati prescritti. Percorsi di primo livello, di cui hanno beneficiato personaggi non banali come Kobe Bryant, Rafa Nadal e Tiger Woods. In fondo alla strada, manco a dirlo, la sospirata convocazione da parte del c.t. Scaloni, che fa tenere i contatti con l’attaccante e con la Roma dal suo vice Samuel. Intanto tra i 35 preconvocati sembra proprio che Paulo ci sarà.

Da oggi, comunque, sarà proprio Mourinho a salire alla ribalta. Infatti, in vista della prossima sfida all’Olimpico contro il Napoli, ci sarà da sciogliere il rebus relativo al sistema di gioco. Confermare il 3-5-2 col doppio centravanti oppure rilanciare il doppio trequartista con una unica punta di riferimento? Non basta. Col ritorno di Karsdorp c’è abbondanza anche sulle fasce, visto che El Shaarawy può giocare anche a sinistra. In mediana, poi, la lievitazione di Camara offre all’allenatore portoghese una alternativa importante. Così, miscelando tutti gli elementi si capisce perché – proprio come è successo ieri in radio – anche i Maneskin si emozionino cantando «Roma, Roma, Roma».