(Gazzetta dello Sport - M.Cecchini)Sorrisi, abbracci e grande lucidità. Per capire bene lo spirito di questa Roma, basta ascoltare le parole di De Rossi e Florenzi, due degli eroi romani e romanisti di questa serata, e guardare il ringhio con cui Morgan De Sanctis aspetta il Napoli.
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Cuore De Rossi “La Roma è di tutti Restiamo uniti”
(Gazzetta dello Sport – M.Cecchini) Sorrisi, abbracci e grande lucidità. Per capire bene lo spirito di questa Roma,
RESTIAMO INSIEME Capitan Futuro o vice capitano, come volete. De Rossi è raggiante e si coccola l’amico Francesco: «Totti sta meglio adesso di quando aveva 30 anni. Ai tifosi dico che dobbiamo restare uniti. La Roma è di tutti. Prima eravamo divisi e invece adesso più siamo allo stadio e meglio è». E anche a Fiumicino, dove nella notte la squadra è stata raccolta da tanti tifosi.
CAPOCANNONIERE Il sorriso più grande, però, forse è quello di Florenzi, capocannoniere della squadra con 4 reti. «Inter e Bologna sono le mie vittime preferite, e io voglio continuare a segnare. Imparo dai campioni. La Roma? Non c’è un segreto. Abbiamo grandi giocatori che fanno ripartite bene la squadra e sappiamo metterla dentro bene. Siamo una grande squadra. Nel mio ruolo mi trovo bene, attaccando la porta con più metri ho anche più fiato. All’intervallo, comunque, abbiamo detto che la partita non era ancora finita, ricordando anche tutte le sfide perse in passato. Chi corre di più fra me e Gervinho? Lui, ovvio!».
A MUSO DURO De Sanctis non corre, ma para, e bene. È lui ad affrontare l’argomento caldo: il possibile spostamento-rinvio di Roma-Napoli. «È una situazione antipatica: noi vogliamo rispettare il calendario, ma ci sono altre soluzioni che possono garantire di giocare la partita a Roma come da calendario. Si potrebbe giocare il venerdì (ma il prefetto non vuole, ndr ). De Laurentiis vuole giocare a mezzanotte? Il presidente ha spirito di innovazione, Non voglio pensare a giocare tre partite in trasferta oppure restare fermi tre settimane, spostando la gara a dicembre».
Napoli & Difesa Il tema Napoli lo porta ad un’altra stilettata. «Il mio addio? Qualcuno negli uffici aveva deciso che non potevo giocare o dovevo accompagnare qualcuno nella crescita (Rafael, ndr ). Invece sono il portiere della squadra meno battuta. E non si cominci a dire che mi arrivano pochi tiri in porta, perché succede anche a Neuer, Cech, Buffon o Casillas. Tutto quello che ci sta accadendo è legittimo. Certo, abbiamo un pizzico di fortuna, ma poi c’è la legittimazione data dalla fase offensiva. Il mio giallo? Tagliavento aveva dato il gol a Ranocchia, che poi è stato annullato per merito di Guida. La mia protesta però è continuata e forse l’amminizione è stata meritata. Lo scudetto? Ora pensiamo a giocare contro tutte, alla fine dell’andata faremo un bilancio. Qui nessuno si tirerà indietro se ci sarà di prendersi delle responsabilità più grandi». Restate sintonizzati. Questa Roma non finirà qui.
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