rassegna stampa

Cuore De Rossi. Da capitano vuole lasciare il suo marchio

Il mediano giallorosso dovrà arginare Hamsik e dare una mano alla difesa

Redazione

Con Florenzi è stato il primo dei nazionali a tornare a Trigoria. Che poi proprio il terzo capitano della Roma ne aveva tessuto le lodi. «Lui e Totti mi sono stati di grande insegnamento, considerato che prima del giocatore viene sempre l’uomo. Loro sono i capitani della storia della Roma». Lui è Daniele De Rossi, l’uomo chiave del pareggio dell’Italia con la Spagna , che ora e pronto a prendersi un altro pezzetto di Roma.  Tra l’espulsione con il Porto e quel «pezzi di m...» urlato ai tifosi contro l’Inter, qualcosa si era incrinato tra il 16 e l'ambiente, che ha però saputo perdonarlo anche grazie all'ottima prestazione contro l'Inter. Sabato al San Paolo De Rossi sarà capitano, in uno stadio che lo vide protagonista di un gesto d'amore verso la sua gente quando nel 2014 tornò negli spogliatoi stringendo e baciando lo stemma della Roma sotto la curva azzurra, rispondendo agli insulti verso i romani. Sabato battaglierà in mezzo al campo con Strootman, col compito di arginare Hamsik e dare una mano alla difesa.  Ma anche agli esterni, quando magari Bruno Peres (o Florenzi per lui) spingerà a destra. E allora, come vuole Spalletti, in quel caso tocca al mediano di riferimento andare a tamponare, coprendo lo spazio. De Rossi dovrà giocare una partita da capitano. Una delle sue, insomma. Quelle di quando quasi gli scoppia la vena, tra rabbia e foga agonistica. Per poi iniziare a parlare del contratto magari.

(A. Pugliese)