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Uno gestisce, l'altro pressa. E poi si invertono i compiti, spesso e vo-lentieri, perché i due mediani della Roma devono lavorare sempre così. Di forza e di ingegno, di corsa e di posizione. Per ora la coppia designata in mezzo al campo è quella formata da Bryan Cristante e Manu Koné, che sono partiti dal via sia contro il Bologna sia contro il Pisa e che - a meno di clamorosi colpi di scena - saranno i titolari anche domenica prossima, quando all'Olimpico (fischio d'inizio alle ore 12.30) arriverà il Torino di Baroni. Unex giallorosso (da giocatore) e un ex avversario (da tecnico), visto che la scorsa stagione allenava la Lazio. Cristante, come tutti gli anni, parte che sembra dover essere un'alternativa e non un titolare, poi finisce invece per diventare il giocatore più utilizzato in assoluto (gli è successo tre volte nelle sette stagioni già giocate in giallorosso e una volta è stato il secondo), scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Anche con Gasperini l'impressione è che difficilmente lascerà il campo, anche perché è in grado di dare equilibrio e ha un'intelligenza tattica che altri non hanno. Conosce i tempi di gioco, sa quando pressare e quando temporeggiare, è bravo nel calcio corto e in quello lungo. il compito dei mediani della Roma è proprio quello di salire, accorciare il campo verso la porta avversaria e togliere spazio ai centrocampisti avversari per giocare in libertà il pallone. Nel fare questo, ad esempio, Manu Koné è un maestro, uno di quelli che tutti vorrebbero avere. Koné sta vivendo un momento d'oro.
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