Quando De Rossi nella sua conferenza d'addio spiegò che Bryan Cristante "anche se non è nato a Roma" potrebbe esserne il capitano, lasciò capire che quel ragazzo di San Vito al Tagliamento poteva davvero andare lontano, anche dal punto di vista della leadership.
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Cristante il goleador si scopre anche trasformista. E Fonseca lo blinda
Il tecnico della Roma prova la difesa a tre e lancia l'azzurro anche in retroguardia. Ma la corte della Juventus resta viva
Fonseca in stagione gli ha fatto cambiare ruolo di frequente, scoprendone assoluta duttilità. Non è un caso che nel primo giorno di allenamento in gruppo, l'allenatore portoghese abbia provato anche la difesa a tre, ruolo in cui ha sperimentato Cristante già alcune volte, sia in Italia che in Europa.
Allegri lo impiegava come mezzala in un centrocampo a tre, Jorge Jesus al Benfica ha tentato di farlo diventare regista. A Palermo, nell'unica partita da titolare, è stato schierato da regista in un centrocampo a tre, mentre a Pescara è tornato a muoversi da mezzala. Con Gasperini ha capito che i centrocampisti sono invitati a inserirsi occupando gli spazi aperti dal centravanti. Cosa che Cristante in nerazzurro ha fatto così bene da segnare 15 gol in 59 partite.
Non stupisce che la Juventus lo segua, avendo da tempo sussurrato alla Roma l'ipotesi di uno scambio con Mandragora. Se dipenderà da Fonseca, la risposta sarà negativa. Ma le vie del mercato sono infinite, proprio come le esigenze del bilancio
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