rassegna stampa

Cresce bene Jesus, proprio come la Roma: “E ora il salto di qualità”

Il brasiliano viene dall’ottima prestazione contro il Chelsea: "Adesso ho l’età giusta per farlo. E a Firenze andiamo per vincere"

Redazione

Che la Roma possa battere chiunque, è tutto da dimostrare e solo il tempo potrà dirlo, ma a Trigoria sta nascendo la convinzione che questo possa essere un anno con più gioie del previsto e Juan Jesus l'ha confermato ieri alla radio ufficiale del club. Il brasiliano, come riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", è lo specchio dei miglioramenti della Roma di Di Francesco: ha sfruttato al massimo il ritiro di Pinzolo ed ora, nonostante sia partito come quarto centrale, è quello che ha giocato più minuti, oltre 900. In più è l'unico a non aver saltato neanche un minuto in Champions, segno che il tecnico difficilmente rinuncia alla sua esperienza e capacità di non buttare mai via il pallone.

CRESCITA - A Londra nel 3-3 col Chelsea ha sofferto, martedì invece è stato tra i migliori: "Credo che ci sia un’età per fare il salto di qualità e penso che sia il mio caso. Sto accumulando esperienza, sto crescendo, in partita e in allenamento". I tifosi hanno imparato a volergli bene e gli perdonano anche qualche amnesia, per i compagni è un punto di riferimento, in particolare per i brasiliani.

MENTALITÀ - Juan Jesus, invece, è un professionista esemplare e, a volte ridendo a volte meno, riesce a riportare tutti all’ordine. E questo è uno dei motivi per i quali Di Francesco spesso lo cita come esempio. "Qui mi trovo benissimo e stiamo facendo bene perché c’è ormai un certo tipo di mentalità. Dipende tutto da quella. La due partite con il Chelsea hanno dimostrato chi siamo, ma ora non dobbiamo fermarci, pensiamo subito alla Fiorentina. Siamo calciatori e a questo dobbiamo pensare, anche perché vogliamo tre punti". 

VALZER DI COPPIE - Al Franchi potrebbe riposare lui per far spazio al rientrante Manolas oppure a Moreno: "Quest’anno abbiamo tante coppie diverse al centro della difesa, ma i risultati sono gli stessi. Possiamo cambiare uomini, ma il lavoro si vede sempre: chi entra sa cosa fare, sa tenere la linea". E deve saper tenere alta la concentrazione: "Quindi zitti, umili, continuiamo a fare ciò che dobbiamo”. Vincere, magari mantenendo la porta inviolata, come successo in 9 gare su 14. Di queste, Jesus ne ha giocate 7. "Il merito però è del grande aiuto degli attaccanti e di Alisson. Noi possiamo pure sbagliare qualcosa, ma poi c’è lui che para tutto...".

(C. Zucchelli)