Una cosa è certa, la grinta e la personalità non gli mancano. Anzi, forse è proprio su questo che dovrà lavorare Di Francesco, nel frenare un’esuberanza a tratti eccessiva. Di certo c’è che se dovesse andar bene, il terzino argentino Jonathan Silva (23 anni) sarà il primo rinforzo della prima Roma al 100% monchiana. Nel frattempo, però, c’è una Champions da giocare (quella con lo Shakthar) e una da raggiungere (il 4° posto).
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Corsa, “garra” e assist, Roma: ora gustati Silva
La grinta e la personalità non gli mancano. Reduce da un infortunio che lo tiene fuori da novembre, ora vuole convincere i giallorossi
Alla fine, dunque, il terzino è arrivato. E, come riporta l'edizione odierna de "La Gazzetta dello Sport", come il suo predecessore, Silva è uno che ha facilità di corsa, propensione ad andare e ad attaccare gli spazi. E forse non è un caso che abbia preso la maglia 33, proprio quella lasciata libera da Emerson. Terzino più offensivo che difensivo, è cresciuto nell’Estudiantes e ha fatto il suo esordio in prima squadra nel Clausura del 2012. L’anno dopo, poi, è passato allo Sporting Lisbona, che lo ha blindato con una clausola rescissoria da 45 milioni. Clausola che sembrava giusta nella sua prima stagione, quando ha fatto molto bene (si ricorda il gol al Chelsea, in Champions). Poi, però, il rendimento è andato calando, tanto da essere spedito in prestito al Boca Juniors. E qui si è reso protagonista di due episodi particolari: un fallo da killer (nel Superclasico contro il River) su Gabriel Mercado, con conseguente lesione della caviglia destra dell’avversario; e poi la rissa – da pugilato – in allenamento con Insaurralde, al Boca, che gli è costato la metà dello stipendio dello scorso febbraio come multa. Era un periodo difficile, però, poco più di un mese prima Silva aveva perso il giovane cugino Pablo Martin, suicidatosi.
A giugno, poi, Silva ha fatto ritorno allo Sporting, dove ha giocato fino a novembre, prima di infortunasi al legamento col laterale mediale del ginocchio destro. Tornato ad allenarsi da poco, ci vorrà un po’ per rivederlo in campo. Cosa che mette a rischio il suo riscatto. Alla fine del campionato mancano 16 partite, per essere riscattato Silva ne dovrebbe giocare dieci. Difficile pensare ci riesca. Ma se andrà bene, chissà che la Roma non decida di tenerlo lo stesso.
(A. Pugliese)
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