Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista a "La Gazzetta dello Sport". L'allenatore della Sampdoria è a capo del club più colpito in Serie A dal coronavirus. Ecco uno stralcio delle sue parole.
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Coronavirus, Ranieri: “Comportiamoci da squadra e batteremo l’emergenza”
L'allenatore della Sampdoria: "La mia famiglia è a Roma, li vedo tramite Skype e passo il tempo con i cruciverba. E lancio una proposta: riapriamo il Forlanini"
"Ribadisco il concetto: dobbiamo comportarci da squadra, rispettare l’allenatore e le sue regole. Il tecnico in questo momento è il governo che dà le indicazioni: gli italiani devono applicarle. È questa la strategia per vincere la partita. Le regole sono chiare: stare a casa e usare tutte le precauzioni igieniche possibili. Vedo in tv ancora troppa gente per strada. Non va bene. L’avversario è un nemico silenzioso, subdolo. È la prima volta nelle nostre vite che ci troviamo ad affrontare una sfida come questa e per vincerla serve il contributo di tutti. Dobbiamo farlo per noi, per il prossimo e per chi è impegnato al fronte: medici, infermieri, operatori sanitari. Il modo migliore per ringraziarli è osservare le regole"
La Sampdoria è una delle squadre italiane più colpite dal Coronavirus.
La prima reazione fu di allarme. Mi sono spaventato. Poi però, parlando con i calciatori e sentendo che la situazione era sotto controllo, mi sono tranquillizzato.
Il calcio, soprattutto a livello europeo, ha reagito in ritardo. L’Uefa alla fine ha deciso di rinviare l’Europeo al 2021.
Era inevitabile e mi pare un provvedimento sensato. Questo permetterà ai campionati nazionali di ricominciare l’attività senza fretta e nel rispetto delle norme di sicurezza. Il calendario sarà stravolto, si giocherà d’estate, ma lo faremo con il sorriso. Il calcio che riprende è un segnale della vita che torna alla normalità.
Come trascorre le sue giornate?
La settimana enigmistica è un ottimo passatempo e un buon allenamento mentale. Lettura dei giornali. La fisioterapia per recuperare il tono muscolare al ginocchio sinistro. E la tv per seguire gli aggiornamenti. Vedere le immagini delle bare e ascoltare i bollettini quotidiani è un enorme dolore.
Il resto della famiglia Ranieri è a Roma, come si comunica?
Skype per vederci, con mia figlia, genero e nipoti. Roma non è in piena emergenza. È stato importante mettere a disposizione strutture nuove come il Columbus, ma io rilancio una proposta: riapriamo il Forlanini. Meglio gli ospedali rigenerati che le tende da campo.
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