«Corazon» Zabaleta: la Roma lo aspetta

Zabaleta è uno di quei giocatori che ci mette pochissimo a diventare uomo squadra. Risate, avvertimenti, ma non solo, perché oltre a questo il terzino argentino del Manchester City, vicinissimo alla Roma, è anche ordine tattico, professionalità, carisma, impegno e qualità. Se il fisico continuerà a stare dalla parte dell'argentino la Roma avrà fatto un grande salto in avanti.

A Manchester i tifosi gli hanno dedicato uno striscione per rimarcare le sue qualità, che recitava: "Corazon de leon". Ma non è tutto. Perché nelle ultime ore, come scrive Davide Stoppini su La Gazzetta dello Sport, è stata creata, su change.org, una petizione per far organizzare una partita in onore di Zabaleta. Questo è uno dei motivi che hanno spinto Sabatini a voler acquistare il terzino del City, che può giocare sia a destra sia a sinistra. Ma è il personaggio quello che viene analizzato qui. È nato a Buenos Aires e a 15 anni perse la madre, ma già a 12 anni era andato via di casa per andare a giocare nel San Lorenzo, facendolo crescere troppo presto e velocemente. "Sono maturato presto, non avevo amici né famiglia, dovevo fare tutto da solo – ha raccontato tempo fa – Al San Lorenzo facevo tutto, pulivo persino gli spogliatoi dei più grandi. Ma per me non era un peso". In Europa è arrivato tramite l'Espanyol e, a Barcellona conobbe Christel Castano, futura moglie che lo avrebbe seguito a Manchester. Al City Zabaleta è diventato un giocatore fondamentale e, nella stagione 2012-2013, vinse, per sua stessa sorpresa, il player of the year dei suoi tifosi. Quello che ha spinto la Roma a puntare su di lui è anche questo spirito di sacrificio per la squadra che è ben definibile in una delle sue frasi: "Io credo che il calcio sia per il 30% qualità tecniche e il 70% mentalità. La seconda cosa richiede tempo e può essere un problema".