Parte o non parte? No, grazie. Maicon resta a casa. E qualcosa non quadra, a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle. Perché sull’aereo che ieri pomeriggio ha portato a Mosca la Roma un posto era stato riservato anche per lui. È un caso, non più un semplice infortunio al solito ginocchio. Un caso che sta di fatto dividendo lo staff tecnico e medico di Rudi Garcia.
rassegna stampa
Convocato? Sì, anzi no. Maicon lascia Garcia a piedi
Quello del brasiliano è un caso, non più un semplice infortunio al solito ginocchio. Un caso che sta di fatto dividendo lo staff tecnico e medico di Rudi Garcia.
NERVOSISMO GARCIA Perché Maicon non gioca dal 18 ottobre, Roma-Chievo. E quasi tutti ieri a Trigoria erano convinti che almeno la convocazione sarebbe scattata automatica. Lo stesso Garcia, nel post partita di Bergamo, aveva dichiarato: «Oggi (sabato, ndr) Maicon si è allenato bene, sul suo impiego valuteremo in extremis, anche lunedì». E invece sul volo il brasiliano non è mai salito, nonostante la disponibilità chiestagli dall’allenatore. Garcia ci è rimasto male, ovvio. Com’è naturale il nervosismo del tecnico alla vigilia della partenza, al punto da decidere di nascondere la lista dei convocati, segreto destinato a svanire nel giro di pochi minuti.
I MOTIVI Ma perché Maicon non è andato a Mosca? Semplice: il brasiliano non si riteneva pronto per scendere in campo, per di più in una serata che si preannuncia freddissima (-6 gradi la temperatura prevista per domani all’ora del match). Non è la prima volta che accade: anche alla vigilia di Monaco, tre settimane fa, il brasiliano era virtualmente convocato all’ora di pranzo, salvo poi uscire dalla lista in extremis. Anche stavolta Garcia lo avrebbe voluto con sé, per valutarne da vicino i progressi e poi decidere last minute se impiegarlo o no. Incertezza che, evidentemente, non ha aiutato Maicon nel forzare il rientro. E qui si apre il lato B della vicenda. La gestione del brasiliano è uno dei motivi principali (non l’unico, per la verità) della spaccatura all’interno dello staff di Garcia, preparatori e medici su tutti. Maicon non avrebbe un buon rapporto (eufemismo) con Paolo Rongoni: i due sarebbero stati protagonisti di diversi alterchi, l’ultimo la scorsa settimana. A nulla è poi servito l’intervento della società, che ha provato invano a mettere una toppa. Il nodo che divide è la gestione del recupero del giocatore, che soffre per un’infiammazione cronica al ginocchio destro. In teoria, servirebbe un’operazione. Ma Maicon vuole curare il suo ginocchio in maniera del tutto personale. E lo fa, con l’avallo della società, che gli ha concesso — prima di Roma-Chievo — di allontanarsi qualche giorno per effettuare una terapia con i fattori di crescita, metodo che a Trigoria non ha trovato tutti d’accordo.
ANCHE TORO OUT Risultato? Maicon non gioca, eppure proprio 40 giorni fa ha rinnovato il contratto fino al 2016. Il d.s. Sabatini cerca terzini per gennaio. Ma Garcia i problemi ce li ha adesso: domani giocherà Florenzi, perché anche Torosidis è rimasto a Roma. Gli esami svolti ieri non sono stati sufficienti per escludere l’eventualità di una lesione al polpaccio destro del greco: tra oggi e domani nuovi accertamenti. Garcia non sa più cosa pensare.
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