Imprecisione o sfortuna. Il pareggio della Roma a Monza si può interpretare in due modi diversi, in base a come si valutano gli errori al tiro dei giallorossi, scrive Gian Battista Olivero su La Gazzetta dello Sport. Ci si chiede come abbia fatto la squadra di Juric a non vincere una partita che ha dominato e nella quale ha creato alcune grandi occasioni. Noi al caso crediamo poco. Se davanti alla porta o in posizione comunque comoda, tiri fuori di cinque metri (Dovbyk) o pochi centimetri (Pellegrini e Kone, più volte) non è sfortuna, almeno non spesso: è imprecisione. Creare non è più importante che concretizza-re: il tiro in porta è la parte essenziale del calcio. E infatti il Monza conquista il suo punto sfruttando il50% delle due palle-gol costrui-te. La Roma si lamenta anche per uno step-on-foot di Kyriakopoulos su Baldanzi: situazione ormai codificata che stranamente non è stata sanzionata. Recriminazione corretta che però non sposta il giudizio generale: la Roma avrebbe dovuto aver già chiuso la partita nel momento in cui, ormai al 90', si è verificato quell'episodio.
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Contro il Monza non basta Dovbyk. Manca un rigore su Baldanzi
La Roma avrebbe dovuto aver già chiuso la partita nel momento in cui, ormai al 90', si è verificato quell'episodio
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