La rivoluzione prevista è destinata ad essere rimandata, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport. Almeno di un altro anno. La società aveva pensato di cambiare guida per la prima squadra del settore giovanile, ne aveva parlato con lo stesso De Rossi, che era ben contento di togliere la tuta, indossare la giacca e iniziare a lavorare come dirigente insieme a Petrachi, De Sanctis, Zubiria e, soprattutto, Bruno Conti (che avrà al suo fianco ancora Stefano Desideri). Il sogno era lasciare la panchina a suo figlio Daniele ma, in ogni caso, le due storie non erano collegate, perché Alberto De Rossi e la Roma, da mesi, avevano deciso di comune accordo e con tanti progetti insieme.
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L’emergenza Coronavirus ha però rimesso tutto in discussione e il club è pronto a far firmare a De Rossi padre un contratto, da allenatore, di un altro anno.
Qualche cambiamento, invece, potrebbe esserci alla guida dell’Under 18 dove adesso c’è Alessandro Toti, ma il turco Tugberk Tanrivermis è dato in grande ascesa. Ha poco più di trent’anni, parla quattro lingue, lo ha portato a Roma Monchi, e allena i 2005, tra cui Cristian Totti. Non è detto, però, che il cambio anche in questo caso sia immediato.
Con i giovani dall’estero che non saranno più strapagati (vedi Bianda) e gli stipendi che non supereranno i 70mila euro l’anno, la Roma punta a formare in casa giocatori non solo da vendere per fare cassa, ma che possano essere anche un serbatoio importante per la prima squadra.
I nomi di cui da tempo si parla sono quelli di Bouah, che dopo le due operazioni al ginocchio potrebbe restare un anno e fare la spola tra grandi e piccoli, visto che piace molto a Fonseca, Calafiori e Riccardi (potrebbero andare in prestito), mentre il centrocampista Zalewski, polacco nato a Tivoli nel 2002, dovrebbe restare, anche per resistere alle tentazioni di vari club che lo cercano da tempo. Così come Bove (2002 anche lui) che nei mesi scorsi è stato visionato da Arsenal e Psg.
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