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rassegna stampa

Con Petrachi è guerra fredda. Il d.s. vive da separato in casa

LaPresse

Ieri lungo colloquio con Fienga per capire come andare avanti. Per lasciare vuole una lauta buonuscita

Redazione

Separati in casa. Almeno per ora, almeno fino a che uno dei due non farà un nuovo passo. Che, allo stato attuale, sembra indispensabile, per il bene della Roma, scrive Andrea Pugliese su La Gazzeta dello Sport.

Il d.s. Petrachi ieri si è recato a Trigoria, assistendo all’allenamento della squadra e lasciando il centro sportivo verso le 7 di sera. Prima, però, un lungo colloquio con il Ceo Guido Fienga. Un colloquio dai toni accessi, anche duri, durato circa un’ora e mezza. Per capire e chiarirsi.

La posizione di Petrachi oramai è quella di un uomo isolato, ai margini, che ha anche pochi appoggi nel club. La squadra non ha gradito alcuni atteggiamenti, esattamente come Fonseca. Tanto che ieri Pallotta è stato costretto a mettere una pezza alle frasi del d.s.: "I giocatori sono stati un motivo di orgoglio e hanno dimostrato di che pasta sono fatti. E i report mi dicono che sono in ottima forma e stanno bene mentalmente".

Esattamente il contrario di quello che aveva detto Petrachi. Ora, però, il problema è capire come andare avanti. Petrachi non si vuole dimettere e anche di questo ha parlato ieri con Fienga. In caso, vuole una lauta buonuscita. Se non tutti e due gli anni che restano (due milioni di euro più bonus) giù di lì. Sarà una guerra di nervi e se dovesse portare all’addio di Petrachi, a gestire il prossimo mercato verrà chiamato Morgan De Sanctis, che è stato già allertato da qualche giorno.