Uno strappa ovunque, l’altro fa sostanzialmente la stessa cosa anche se ama partire di più a destra. In comune hanno tante cose, ad iniziare da un destino quasi scritto negli astri: Chiesa per la Juventus, Zaniolo per la Roma. Con un minimo comun denominatore, la Nazionale di Roberto Mancini nella testa. Il giocatore della Juventus strappa ovunque, in tutte le posizioni, l’assenza di Morata e quella probabile di Dybala lo mettono al centro della fase offensiva bianconera. Come raccontano Valerio Clari e Andrea Pugliese su 'La Gazzetta dello Sport'. non più la linea laterale come compagna di corsa, non più la fascia come terreno di conquista: ora l’ex viola deve, anche per necessità della squadra, avvicinarsi alla porta e recitare da vera punta. Lo farà domani, lo ha fatto in passato nella sfida più memorabile fra le sette che ha giocato conto i giallorossi in carriera. Quarti di coppa Italia del 2018-19, clamorosa vittoria 7-1 dei viola di Pioli sui giallorossi di Di Francesco, con tripletta di Fede, usato da attaccante di destra in un tridente.
La Gazzetta dello Sport
Chiesa e Zaniolo moderni e potenti: con loro Juve-Roma è una sfida elettrica
Sono il futuro azzurro verso il Qatar e il presente dei due club: domani Federico si sposterà in attacco, mentre Nicolò vivrà una gara speciale
Per Zaniolo invece la partita di domani ha mille significati diversi e forse anche qualcosa in più. Perché contro la Juventus – anche se a Roma, allo stadio Olimpico – è iniziato il suo calvario, il 12 gennaio del 2020, con il ginocchio destro che ha ceduto di schianto proprio durante una delle sue proverbiali accelerazioni. Oltre un anno e mezzo prima, invece, l’allora d.s. bianconero Fabio Paratici si era dimenticato un 'pizzino' in un ristorante di Milano, dove accanto ai nomi di Chiesa e Tonali c’era anche quello di Zaniolo. Con una cifra eloquente, quel 40 che stava lì ad indicare la valutazione massima fino a dove spingersi. Quel trasferimento non si è mai fatto e oggi come oggi Zaniolo punta soprattutto a diventare il simbolo della Roma di Mourinho. Ed a stimolarlo ancora di più ci sarà non solo la sfida a distanza con Chiesa, ma anche quella con Kean, suo grande amico ai tempi della nazionale Under 21.
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