(Gazzetta dello Sport - C.Zucchelli)Che fosse forte a Trigoria lo sapevano, che potesse essere decisivo lo speravano. Soprattutto quando, venduto Lamela, Adem Ljajic arrivava alla Roma forte dei 12 gol e 7 assist messi insieme nella Fiorentina di Montella. Quella che, parole del serbo il giorno della presentazione in giallorosso, esprimeva «il miglior calcio d’Italia». Adesso che, sempre parole di Adem, lo scettro è passato alla Roma, Ljajic si ritrova a fare i conti con una stagione di luci e ombre: i numeri lo confortano (6 gol e 6 assist in 28 partite tra campionato e coppa Italia), così come lo conforta l’interesse del Liverpool, sempre più insistente col suo agente. Meno lo confortano i fischi, che contro il Torino si erano sentiti, e che invece, contro l’Atalanta, sono stati trasformati in applausi. «Mi piacerebbe giocare la Champions con la Roma — ha detto sabato —, a fine stagione parlerò con la società e vedremo».
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Chi è il vero Ljajic? Talento indolente. Roma si interroga. Garcia lo scuote
(Gazzetta dello Sport – C.Zucchelli) Che fosse forte a Trigoria lo sapevano, che potesse essere decisivo lo speravano.
SCENARI Rottura? No, almeno per ora. La società lo considera incedibile, lui e il procuratore aspettano: Adem si trova davvero bene a Trigoria e non sono parole di facciata, ma vorrebbe — anzi vuole — giocare di più. Il prossimo anno le occasioni aumenteranno, Garcia è pronto a dargli ancora fiducia, ma si aspetta anche un cambio di passo, soprattutto mentale, che quest’anno si è visto solo a tratti. «Quello che ha fatto sabato, cioè un gol, un palo e un assist dovrebbe e potrebbe farlo sempre», dicevano ieri i tifosi, anche quelli della Fiorentina, che sui forum pensano già alla partita di sabato. I romanisti (almeno 2.000) lo inciteranno, il resto del Franchi lo accoglierà con una sonora bordata di fischi.
MONTELLA E GARCIA Ci saranno solo abbracci, invece, con Vincenzo Montella. Il tecnico gli ha insegnato tanto, memorabili le sfide sui calci piazzati e le sedute di tiri in porta. Il rapporto però, come con Garcia, non è stato sempre rose e fiori: esattamente un anno fa, proprio al termine di una vittoria contro l’Atalanta, l’allenatore napoletano disse: «Ljajic ha avuto un impatto decisivo, ma quello che ha fatto oggi lo deve fare sempre». Garcia, dodici mesi più tardi, ha ribadito il concetto. L’errore sul gol di Callejon a Napoli è stato poco gradito dal francese, che lo ha detto pubblicamente e privatamente. Con buona pace di Ramadani, che non ha apprezzato le parole dell’allenatore. Ljajic, invece, le ha metabolizzate e, come ha detto De Rossi, «si è impegnato tanto in allenamento. Cosa che, negli anni passati, non sempre succedeva».
BONUS Quello che, succederà, invece, è il pagamento della Roma alla Fiorentina di alcuni bonus legati alla Champions: il contratto d’acquisto di Ljajic prevede, oltre agli 11 milioni del costo del cartellino, anche altre somme legate «al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi». Uno dei quali è, appunto, la qualificazione in Champions. Che, ironia della sorte, potrebbe arrivare proprio sabato al Franchi.
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