rassegna stampa

Chi dopo la Primavera? «2000» dubbi su Trigoria

Da quando Bruno Conti non è più al comando, il settore giovanile non è più lo stesso. Senza pesanti correttivi, tra qualche mese la Primavera attuale rischia di iniziare il lento declino di un vivaio che al club ha fruttato milioni su milioni

Redazione

Il 20 gennaio la Roma Allievi è andata sotto di 2 gol a Trigoria col Pescara, e il tecnico Alessandro Toti tolse Zakaria Sdaigui, il miglior talento della squadra, per Pezzella, che poi firmò il 2-2. A fine partita, nel capannello di genitori che aspettavano fuori, Sdaigui senior si lamentò a voce alta, dicendo che lo avrebbe portato via: il 31 gennaio il Bologna ha depositato il contratto d’acquisto. Per ora è un prestito: il centrocampista italo-marocchino potrebbe rimanere in Emilia rientrando in qualche affare futuro, magari Donsah, trattato a fine gennaio.

Non è certo la prima volta che la Roma cede un giocatore di talento scontento di come viene gestito – sempre il 31 gennaio è passato al Torino il terzino Cervasio, a titolo definitivo – ma stavolta è stato indebolito un gruppo che di talenti non ne ha tanti: nel gruppo dei 2000 oltre ai due entrati quest’anno nel giro dell’Under 17, il centrocampista Pezzella e l’ala Petrungaro, c’è un terzino destro che segna, Danilo Barbarossa, un discreto reparto portieri, e due ragazzi con un bel potenziale che però non sempre riescono a tirar fuori, De Angelis e D’Orazio. Due anni fa questo stesso gruppo mancò le finali del campionato Giovanissimi uscendo nei sedicesimi con lo Spezia, figuraccia che costò il posto a Roberto Muzzi. E quest’anno nessuno di loro è stato convocato sotto età in Primavera, nonostante la lista di 23 elementi: non capitava dal 2006/07, scrive Francesco Oddi su "La Gazzetta dello Sport".

In estate la Roma non era intervenuta per correggere la rosa – un solo acquisto, Kalaj, dai dilettanti del Savio, 40’ giocati in tutto il girone di andata – a gennaio ha sfoltito: oltre a Sdaigui e Cervasio sono andati via Mastromattei, alla Spal, e Menon, in prestito al Cittadella, da dove era arrivato nel 2014. Mentre il centravanti Antonelli, che pure era nel giro azzurro, ha insistito per tornare a casa, preferendo la juniores dell’Agnone alla possibilità di giocarsi il posto col deludente ivoriano Guehi. Contando i due 2001 – Riccardi, centrocampista di talento e prospettiva, e l’esterno Bouah – domenica Toti si è presentato a Frosinone con soli 17 giocatori: 2-2 in rimonta, con doppietta di Petrungaro, in casa della terz’ultima. Ad allungare la rosa ci penserà qualche altro 2001: il gruppo è buono, migliore di quello dei 2002. La promozione dei 2001 – il primo, non appena smaltito l’infortunio alla spalla, dovrebbe essere Luca Chierico, figlio di Dodo, oggi nello staff di De Rossi – basterà certamente per raggiungere le finali scudetto – nel campionato Under 17 (nuova denominazione degli Allievi) la Roma è seconda, a 4 punti dal Palermo di Giuseppe Scurto – non per cambiare l’opinione corrente, tra gli addetti ai lavori. Che da quando Bruno Conti non è più al comando, il settore giovanile non è più lo stesso: la Primavera attuale (una sua creatura) è la più forte e ricca di talento d’Italia, ma senza pesanti correttivi tra qualche mese rischia di iniziare il lento declino di un vivaio che al club ha fruttato milioni su milioni.