rassegna stampa

Che entusiasmo per lo stadio. La Regione: “Ma ora inserite quel ponte…”

La Conferenza dei Servizi ieri sera ha approvato il progetto della Roma, con prescrizioni

Redazione

Un entusiasmo travolgente accoglie il via libera della Conferenza di servizi al progetto Tor di Valle. La giornata è "importante" per Nicola Zingaretti, "cruciale" per James Pallotta, "storica" per Virginia Raggi. La sindaca è la più entusiasta di tutti e con l’ok della Conferenza in tasca sfila all’Olimpico. "Un progetto importante per la città, di qualità, che va a riqualificare un’area degradata e che porterà lavoro – assicura la sindaca –. Siamo davvero contenti, ci abbiamo creduto e lo abbiamo portato a casa". Così euforica da lanciarsi, pure lei, in un pronostico sui tempi di realizzazione, da queste parti sempre un azzardo. "Pronto in 3 anni? Lo spero".

Quello che sperano i residenti di quell’area tanto «degradata», Raggi dixit, è di non ritrovarsi a vivere in un quartiere peggiore. Dunque, vorrebbero la garanzia che questo stadio, prima che in tempi record,sia fatto bene. E,soprattutto, non mandi in tilt la viabilità dell’area, già oggi troppo spesso sul punto di collassare. Per questo Ignazio Marino, e il suo assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo, avevano vincolato l’approvazione del progetto all’impegno, dei proponenti, a realizzare una fermata della metro B (o, in alternativa, a ristrutturare profondamente il treno Roma-Lido) e una bretella da e per la Roma-Fiumicino, il famoso ponte di Traiano. Opere che la giunta Raggi ha prima cancellato – se si eccettua la previsione di un investimento misero e del tutto inadeguato per il trenino –, e poi orgogliosamente tenuto fuori dal progetto, pur a fronte della mano tesa dal governo, convinta della loro inutilità da nuove previsioni sui flussi di traffico, secondo cui basterà allargare la Via del Mare e tirare su il Ponte dei Congressi – progetto autonomo, che avrà i suoi tempi di realizzazione – per reggere l’«urto» di 55mila persone che entrano ed escono dallo stadio nello stesso momento.

(A. Catapano)