rassegna stampa

Cessione Roma, trovato l’accordo: 790 milioni di euro. Ora tocca a Friedkin, closing in un mese

l prezzo complessivo comprende i debiti e l’aumento di capitale. Adesso scatta l’ultima due diligence sui conti. Pallotta assicura: "Farò il meglio per il club"

Redazione

Dopo 8 anni il pacchetto di maggioranza dell’As Roma è pronto a passare di mano, anche se il comunicato su cui si è lavorato nella notte (i fusi orari differenti, com’è ovvio, hanno rallentato messa a punto) e licenziato prima dell’apertura della Borsa, ancora non parla dei dettagli specifici, scrive Cecchini su La Gazzetta dello Sport.

Il 2019, quindi, si porterà via la gestione della cordata guidata da James Pallotta per aprire le porte a un 2020 che — a meno di colpi di scena — vedrà al timone il "Friedkin Group" guidato, appunto, da Dan Friedkin. Sulle cifre ufficiali c’è un comprensibile riserbo, ma la valutazione data al club è di circa 790 milioni. Naturalmente, Friedkin non verserà l’intera cifra per due ragioni: la prima è che non avrà bisogno di acquistare il 100% delle azioni per controllare il pacchetto di maggioranza; la seconda è che la valutazione dovrà essere defalcata dell’indebitamento (circa 270 milioni), per la cui ristrutturazione in estate sono stati emessi bond con un tasso d’interesse del 5,125%, e dell’aumento di capitale varato due mesi fa (150 milioni), la cui prima tranche (circa 50 milioni, di cui 10 come riconversione crediti) sarà coperta tecnicamente dalla vecchia proprietà entro una decina di giorni, magari attraverso un finanziamento ponte che consentirà di manovrare sul fronte delle quote azionarie.

Sulla questione stadio potete leggere a parte, ma il senso è che per ora la valutazione data è quella delle spese sostenute finora dai proponenti, circa 80 milioni, ma nei contratti sarà messo un robusto premio se e quando arriverà il via libera del Comune, per il quale comunque c’è serenità. Una cosa è certa: Pallotta esce di scena a malincuore, convinto che il salto di qualità del club fosse ad un passo."Tutto quello che ho fatto è stato solo per il bene della Roma — ha fatto filtrare il presidente — così come quello che farò", non mancando di fare nuovi complimenti a Paulo Fonseca, il suo ultimo allenatore.

Quando tutto sarà definito, Friedkin potrà finalmente operare, ma in che maniera? Detto che il rampollo Ryan entrerà nella stanza dei bottoni, l’attuale management, guidato dall’a.d. Fienga resterà in carica. Parliamo soprattutto di Petrachi, Zubiria e Calvo, mentre la posizione di Rogers (media), nonostante l’ottimo lavoro, sarà da valutare, come quella del consulente Baldini. Una cosa è certa: si opererà molto sui ricavi, cominciando dalla ridefinizione dell’accordo con la Nike, che non è stato finora così redditizio come ci si aspettava.