Cuore diviso, spezzato. Toninho Cerezo vuole molto bene alla Roma e alla Sampdoria, le sue ex squadre da calciatore all’altra parte dell’oceano, scrive Mauricio Cannone su La Gazzetta dello Sport.
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Cerezo: “La Roma sta meglio, ma se la Samp perde…”
Il doppio ex: "Cuore diviso a metà, tifo per chi rischia di più"
Furono quattro stagioni nella Capitale, con due Coppe Italia in bacheca, e 6 anni a Genova. In blucerchiato oltre allo storico scudetto 1990-91, conquistò pure due coppe nazionali, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa. L’ex centrocampista della nazionale brasiliana, 65 anni, tifa per il successo di entrambe, però ammette che ora sarebbe meglio se vincesse quella ne ha più bisogno.
Meglio la Roma in Champions o la Samp in A?
"La Roma sta meglio, la Samp è in pericolo. Mancano ancora tante partite alla fine. La Roma può recuperare invece la Samp rischia la retrocessione. Ho visto il primo tempo di Inter-Samp 2-1: dominio totale dell’Inter. La Samp non tirava in porta. E ha un grande allenatore, Ranieri. Non sono riuscito nemmeno ad assistere al secondo tempo in tv".
Qualcuno da evidenziare nella Roma?
"Dzeko. Ha la taglia fisica. Finalizza bene, sa colpire di testa, dribblare. Ha visione di gioco. Giocatore completo. Mancini già sapeva tutto ciò quando lo portò al City".
Com’era il suo rapporto con le tifoserie di Roma e Samp?
"A Roma mi adoravano. Anche quando la squadra perdeva qualcuno mi riconosceva per la strada e mi invitava a prendere un caffé. Non portavamo fuori le cose successe sul campo. Il romano è molto allegro. Sa godersi la vita. Il genovese, invece, è più osservatore. Come il mineiro (di Minas Gerais, stato natale di Cerezo, conosciuto per agire in silenzio, ndr ) in Brasile. A Genova ti stimano, però hanno l’abitudine di starti più lontano. Ma gli italiani vogliono molto bene ai brasiliani".
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