Qualcuno scherzando, ma neppure troppo, ha detto che ormai si fa prima ad andare in treno da Roma a Firenze che ad attraversare la capitale negli orari di punta. Sarà per questo che, negli ultimi anni, il traffico (calcistico) sull’A1 è stato più intenso del solito. La sfida di venerdì racconta storie nella storia, quelle di allenatori, dirigenti, giocatori, dottori e social media manager che si sono divisi tra il giallorosso e il viola. Nel ricordo sempre vivo, vivissimo, di Davide Astori, a cui Firenze regalò una rivincita dopo la delusione del mancato riscatto della Roma, nel 2015, la partita di venerdì vedrà affrontarsi giocatori che si conoscono benissimo. Veretout a Firenze ha dato una svolta, forse decisiva, alla sua carriera, ha messo le basi della famiglia e quando può torna a prendere almeno un caffè in riva all’Arno, e lo stesso si può dire di Kalinic. Daniele Pradè, l’ultimo direttore sportivo della Roma ad aver vinto un trofeo a Trigoria, così come Montella, attaccante dell’ultimo scudetto romanista. Nella Roma che, nel 2008, vinceva la sua ultima Coppa Italia c’era Alberto Aquilani, oggi allenatore dell’Under 18 viola.
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C’eravamo tanto amati: dai gol di Montella ai caffè di Veretout. che viavai sull’A1
Vincenzo e lo scudetto del 2001, Jordan e la svolta sull’Arno. Mancini nel ricordo di Astori, Zaniolo ancora arrabbiato. E Aquilani e Pradè...
Come racconta Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta dello Sport', a Firenze vivono, invece, il medico Luca Pengue e Riccardo Nasuti, l’ultimo arrivato in casa viola: è a capo dell’area digital, ha ricoperto a Roma per anni un ruolo di responsabilità nel mondo web e social, e si è lasciato con il club giallorosso in ottimi rapporti. Meno buoni sono quelli tra Zaniolo e la Fiorentina. Il perché, qualche tempo fa, lo spiegò lui stesso: "L’ultimo giorno di mercato la Fiorentina mi ha svincolato, dicendo che arrivavano nuovi calciatori da fuori. Un po’ di delusione c’è stata, perché dopo 9 anni potevano anche dirmelo in un altro modo. Si vede che chi è arrivato era meglio di me". Poi Gianluca Mancini. Toscano di Pontedera, si allena con Montella nell’estate 2014, l’anno successivo fa in tempo a conoscere Astori prima di andare in prestito a Perugia, che poi lo acquista a titolo definitivo. Con la Fiorentina non ha mai esordito, ma spazio per i rancori non ce n’è.
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