Una squadra italiana in ogni finale di Coppa europea. Tre italiane contro due inglesi e una spagnola, e non è una barzelletta, scrive Sebastiano Vernazza su La Gazzetta dello Sport. Non allarghiamoci, restiamo umili, non vagheggiamo di Rinascimento del nostro calcio, ma il segnale è potente e ci riporta all’età dell’oro degli anni Ottanta e Novanta. All’ultima volta in cui si è verificato un tale evento, per la precisione nel 1993-94, quando Milan (Coppa Campioni), Inter (Coppa Uefa) e Parma (Coppa Coppe) arrivarono tutte e tre alle rispettive finali. Il Milan, contro il Barcellona di Cruijff e Guardiola, e l’Inter, contro il Salisburgo, alzarono i trofei; il Parma venne battuto dall’Arsenal. Nel 1997-98 altre tre italiane fino alla fine, ma “soltanto” in due competizioni, Inter-Lazio finaliste di Coppa Uefa e Juve-Real in Champions. Le coppe andarono a Inter e Real.
La Gazzetta dello Sport
C’è una italiana in ogni finale: un segnale potente
José Mourinho e l’arte dell’Europa.
—Seconda finale consecutiva da allenatore della Roma, un club che, prima dell’avvento del gran portoghese, di finali europee, in competizioni organizzate Uefa, ne aveva giocate due e le aveva perse, in Coppa Campioni ai rigori nel 1984 contro il Liverpool e in Coppa Uefa contro l’Inter nel 1991. La Coppa delle Fiere, vinta giallorossi nel 1961, conta e non conta, nel senso che l’Uefa non la conteggia nelle proprie statistiche. Se escludiamo la Coppa delle Fiere, Mou in due stagioni ha raddoppiato le euro-finali raggiunte dalla Roma nei quasi 70 anni precedenti. Impressionante. I puristi avranno da ridire sul gioco, ieri a Leverkusen la Roma ha regalato ai suoi tifosi una partita epica e novecentesca, tutti dietro la linea della palla a difendere il gol di Bove nell’andata all’Olimpico. Un catenaccione senza freni inibitori e non c’è da scandalizzarsi, ciascuno ha diritto di praticare il calcio in cui crede e l’idea di Mourinho è lampante, il risultato prima di tutto e a ogni costo. Un anno fa la sua Roma ha vinto a Tirana la Conference League in finale contro il Feyenoord; il 31 maggio a Budapest, in Ungheria, tenterà il bis, ma a un livello più alto, contro il Siviglia.
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