Questa è una primavera che sarebbe malinconica, se non ci fosse stato l’effetto Mourinho a scuoterla, scrive Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. La Roma si porta a casa un posto in Conference League però saluta una stagione ancora una volta lontana dai sogni e dai bisogni della propria tifoseria, ma mai come in questi giorni il passato è come se fosse stato cancellato da un colpo di spugna. L’arrivo dello Special One, infatti, ha avuto l’effetto che tutte le dirigenze del mondo si aspettano quando le cose non sono andate bene, quello di far guardare solo avanti. Al momento, però, tocca al g.m. Tiago Pinto tenere i contatti con l’allenatore portoghese, facendo presente le difficoltà nei conti, ma nello stesso tempo ascoltandone le esigenze. Per questo già questa settimana ci sarà da mettere in campo alcune strategie tutte da approfondire. Fra oggi e domani, ad esempio, Pinto incontrerà sia Alessandro Lucci, manager di Dzeko, sia Claudio Vigorelli, manager di Zaniolo. Il primo summit, soprattutto, sarà molto dirimente. L’attaccante ha ancora un anno di contratto ed il club è perfettamente conscio di tre cose: la sua età avanzata (35 anni), il suo (grande) valore tecnico e il peso del suo ingaggio (15 milioni lordi). La sensazione è che si vada verso un addio condiviso da entrambe le parti, con la Roma che si libererebbe di uno stipendio pesante e che potrebbe puntare su un centravanti più giovane (Abraham, Weghorst e altri ancora). Intendiamoci, tenere Dzeko avrebbe sempre un valore tecnico enorme, ma a quel punto le strategie societarie cambierebbero e il male minore (si fa per dire) a quel punto sarebbe quello di far spalmare l’ingaggio al giocatore fino al 2023, quando avrà 37 anni: più sereno, però, sarà l’incontro per Zaniolo. Per l’attaccante, ormai guarito dal secondo infortunio al ginocchio, si deciderà un piano di lavoro, ma il manager farà anche presente come esista da tempo una promessa di rinnovo – con adeguamento d’ingaggio – che porti Zaniolo fra i top player della Roma anche come stipendio. Il primo nella lista dei rinnovi, però, è senz’altro capitan Pellegrini. Al momento non sembra avere particolare fretta, avendo come priorità quella di restare. Naturalmente, è interessato al progetto che sta nascendo, anche se l’arrivo di Mourinho in panchina dovrebbe spazzare via qualsiasi preoccupazione di un ridimensionamento. Insomma, la Roma ha voglia di migliorare, poi però sarà il campo a decidere quello che succederà. E a proposito di rinnovi, in lista d’attesa adesso è entrato di prepotenza anche Darboe.
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C’è subito l’effetto Mou
. Da Pellegrini a Zaniolo e Dzeko, il futuro è già cominciato. Tanti rinnovi e delicate rescissioni: sono giorni caldi per Tiago Pinto. Ma sulla Roma vigila lo “Special”
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