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La Gazzetta dello Sport

C’è il sì del Governo, stadi aperti al 50%

Getty Images

Club accontentati, resta l'obbligo del green pass. Tolto il vincolo del metro di distanziamento. Gravina: "Segnale di fiducia verso il calcio"

Redazione

Il primo obiettivo è stato raggiunto: gli stadi riapriranno già dalla prima giornata con una capienza del 50%, ovviamente in zona bianca e con obbligo di green pass per il pubblico, scrive Elisabetta Esposito su La Gazzetta dello Sport. Quella che era la vera urgenza per Figc e Lega è stata dunque compresa dal Governo che ieri ha deciso di andare incontro alle esigenze del calcio italiano togliendo il vincolo del metro di distanziamento per gli impianti all’aperto ed aumentando pure il limite massimo in quelli al chiuso. Un risultato che soddisfa il presidente Gravina, che su questo obiettivo aveva puntato con decisione una volta compreso che oggi, vista pure la curva dei contagi, non si sarebbe potuti arrivare alla riapertura totale degli impianti.

Sugli stadi il presidente della Figc, affiancato da quello della Lega di A Paolo Dal Pino, aveva da tempo avviato contatti con le istituzioni per far comprendere quanto mantenere la capienza al 25-30% fosse pericoloso per i club, anche quelli di Serie A, che del resto erano stati i primi a lanciare l’allarme reclamando la riapertura al 100%. Contatti che sono culminati nella lettera che venerdì scorso Gravina ha inviato a Palazzo Chigi e ad alcuni ministeri chiave come quello della Salute, il Mise e il Mef, oltre ovviamente al Dipartimento per lo Sport. Nella lettera comparivano una serie di urgenze per "impedire che la crisi del calcio professionistico obblighi i club al blocco dell’attività".

Adesso si può davvero ripartire, ma la speranza è vedere presto ancora più tifosi in tribuna. Pd e M5S hanno presentato due emendamenti in cui chiedevano l’apertura al 75%: li porteranno avanti anche alla luce di questo 50%. Molto dipenderà poi dal numero di vaccinati con doppia dose (oggi il 62,42% della popolazione over 12): quando saremo intorno al 70-75%, se i contagi lo permetteranno, le limitazioni potrebbero cambiare ancora.