rassegna stampa

C’è il “pasticciaccio” Olsen, accuse per un quasi addio

LaPresse

Salta il passaggio del portiere svedese al Montpellier. Parole pesanti da parte dell’intermediario Tutumlu, amico di Monchi e decisivo nell’arrivo a Roma di Robin

Redazione

Per adesso Robin Olsen è ancora a Roma. Ai margini del club giallorosso, si allena con il preparatore Savorani, non sempre con i compagni, ma quando ci sono le partite poi resta a casa, scrive Chiara Zucchelli su La Gazzetta dello Sport.

E adesso, dopo che è sfumato il passaggio al Montpellier, Petrachi ha due settimane per trovargli una squadra. E risparmiare, almeno, l’ingaggio che sfiora i tre milioni l’anno. Situazione complessa, per ora.

In Svezia hanno scritto come l’affare con il club francese fosse svanito per circa 200mila euro e che Olsen ci fosse rimasto malissimo. Basito, addirittura. Ieri ci ha messo il carico il procuratore Hasan Cetinkaya, che al sito aftonbladet.se ha detto: "Non ho mai incontrato la Roma. Il club giallorosso si è occupato dell’operazione attraverso degli intermediari e l’accordo è saltato per colpa loro, hanno chiesto troppo per le commissioni. Sfortunatamente funziona così in Italia. L’unica cosa che ho detto alla Roma è che, in caso di cessione, Robin non avrebbe rinunciato al suo stipendio. Adesso dobbiamo trovargli una squadra". Non solo: anche l’intermediario Bayram Tutumlu, amico di Monchi e decisivo nell’arrivo a Roma di Olsen, ha voluto dire la sua: "Olsen resta a causa di Petrachi. Chi sono questi agenti segreti che bisognava pagare per 200mila euro?". Anche in questo caso, da Trigoria, bocche cucite: per la Roma le priorità sono altre e, poi, il ds lavora no-stop anche per trovare un club al portiere.

Adesso la situazione si è complicata: l’agente di Olsen ha voluto smentire che il suo assistito non sia voluto andare al Benfica e le ipotesi turche non si sono concretizzate. La sensazione è che, dopo le dichiarazioni al veleno di ieri, la situazione non sia semplice da sbloccare.