Nicolò Zaniolo è stato intervistato da Massimo Cecchini su La Gazzetta dello Sport. In questi mesi senza calcio, quali sono le cose belle che ha scoperto intorno a sé?"Molte le conoscevo già. L’affetto infinito della mia famiglia, la cura che ha avuto per me la Roma e la vicinanza dello staff del mio agente (Claudio Vigorelli, ndr), la bravura di chi mi ha rimesso in piedi, e non parlo solo del professor Christian Fink, il chirurgo che mi ha operato al ginocchio, ma di tutti quelli che hanno lavorato per me e con me. La sorpresa, però, è stata rappresentata dalle migliaia di messaggi dei tifosi della Roma e di altre squadre".
La Gazzetta dello Sport
Carica Zaniolo: “Non vediamo l’ora di dimostrare a Mourinho quanto valiamo”
ll gioiello della Roma parla della Nazionale: "Il Belgio è primo nel ranking Fifa, ma abbiamo le armi per batterlo. E io non vedo l’ora di tornare"
Immaginiamo che anche la Nazionale non le avrà fatto mancare vicinanza. Lei sta ricambiando? "Certo! Tifo come un matto davanti alla televisione quando gioca l’Italia".
Sorpreso dal cammino degli azzurri? "Per niente. So quanto valgono i miei compagni e quanta forza sono riusciti a creare facendo gruppo. I titolari non sono solo undici, ma tutti quanti. E guardi che non è una frase fatta, visto quello che hanno dimostrato negli ottavi di finale proprio nella partita contro l’Austria: chi entra, decide la partita. Si vince tutti insieme".
Sta con loro anche riguardo alla questione dell’inginocchiarsi o meno?"Al cento per cento. Quello che decidono loro, per me è sempre la cosa più giusta da fare".
Nicolò, cominciamo a preoccuparci, dove è finito il “bad boy” di cui parlavano le cronache? Adesso sembra essere diventato un calciatore modello. (ride) "Devo ancora migliorare, ma si diventa uomini anche sbagliando".
Crede davvero che possiamo vincere l’Europeo? "Non dico niente, perché ha visto cosa è successo alla Francia campione del mondo, ma arrivati a questo punto, secondo lei, quale nazionale non avrebbe paura dell’Italia? Credo nessuna".
Ci pensa che potrebbe vedere la partita col Belgio, in linea d’aria, a poca distanza da Mourinho, atteso proprio in quelle ore nella Capitale? "Alt, di Roma non parlo. Dico solo che siamo tutti gasati, perché non vediamo l’ora di dimostrare a Mourinho quanto valiamo. È un grande allenatore e ha vinto tanto. Per me è un onore essere allenato da lui, perciò non vedo l’ora di cominciare".
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