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La Gazzetta dello Sport

Capitale noir, nell’affresco appassionato c’è anche Francesco Totti

Capitale noir, nell’affresco appassionato c’è anche Francesco Totti - immagine 1

Roma sfodera tutta la sua grande bellezza e poi la nasconde fra il buio, il grigio, il rito

Redazione

Di intellettuali scaduti, amori spezzati, serate kitsch, solitudini periferiche scrive Valerio Piccioni su La Gazzetta dello Sport. Il "Non farmi male" di Fabrizio Roncone, giornalista del Corriere della Sera dalle riuscite fughe sui banchi delle librerie, è un frullatore di Roma. Roma che sfodera la sua grande bellezza e poi la nasconde fra il buio, il grigio, il rito. Politica e cardinali, bordelli e suv, orologi di marca e cravattari: tutto il resto è noia, direbbe Califano. Un frullatore. Una miscela di citazioni tipo canzoni di Rino Gaetano, gli strilli di Dagospia, la violenza surreale modello Jeeg Robot. In questa baraonda di incontri, il protagonista Marco Paraldi fa l’oste, ma gli è rimasta addosso la curiosità del giornalista di razza, con tanto di marchio di fabbrica, il “Paese sera” dei primi passi giornalistici dell’autore. Il tipo si diverte a prendere in contropiede la sua banda di amici proponendo una pasta e patate alla napoletana, "azzeccata, densa, non brodosa, e con la provola affumicata", proprio mentre quelli hanno occhi solo per la carbonara. Persino la Roma è l’alibi per guardare indietro. Le cene finiscono con il rivedere partite storiche: ricordate Roma-Dundee United della Coppa dei Campioni 1984? La Roma di Roncone è un letto perennemente sfatto, ma sfatto da tempo, mesi, anni. Però proprio quando sembra che tutto gli scivoli addosso, il protagonista viene trascinato nel noir in cui la famosa “giusta distanza” è fatta a pezzi. Lo svegliarsi a mezzogiorno, il menage fra il pigro e il malinconico di giorni sempre uguali e l’indolente intermittenza delle sue frequentazioni femminili, si arrendono di fronte a un cambio di scena. C’è una ragazza sparita, da ritrovare. Apparentemente è l’ennesima scossa inserita nel file del già visto. Ma diventa un terremoto. La Roma isola dove ti sembrava di avere già visto tutto diventa un arcipelago in cui è impossibile non perdersi. E non ti aiutano neanche gli sconfinamenti nella Capalbio festaiola ma ormai demodé, dove, però, all’improvviso compaiono pure Matteo Renzi, Mario Draghi e addirittura niente meno che Francesco Totti...