Il 30 giugno è alle porte e tecnicamente giocatori in prestito o in scadenza, in assenza di una norma ufficiale, possono decidere di chiudere martedì la loro esperienza lavorativa nell’attuale club. Come riporta La Gazzetta dello Sport, è un problema che colpisce anche Roma e Inter in Italia. E lo sfogo dell’a.d. nerazzurro Beppe Marotta prima della sfida col Sassuolo di mercoledì è un segnale tangibile: "Ci sarà qualche situazione anomala dal punto di vista regolamentare che andrebbe disciplinata. Mi riferisco anche ai prestiti, sia in che out, che possono portare ad una disparità di intenti da un club all’altro... Servono delle norme... Spero la Fifa possa disciplinare il tutto". Ma norme oggi non ce ne sono, così lo United tiene il pugno duro su Sanchez (Inter) e Smalling (Roma): il Manchester avrebbe aperto al prolungamento dei prestiti solo fino al termine dei campionati, ma non per l’Europa League, guarda caso competizione in cui anche lo United è in corsa e che garantirebbe l’accesso diretto alla prossima Champions. Insomma, la criticità è forte e la soluzione pare lontana. Inter e Roma trattano, lo United invece punta a fare cassa con la cessione definitiva dei due. Fosse per Smalling, resterebbe a Roma a vita come Mkhitaryan, per cui l’intesa con l’Arsenal è già stata trovata anche se l’obiettivo del club è l’acquisto definitivo.
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