Per festeggiare San Valentino ieri ha regalato alla sua compagna una composizione di rose. Il suo, di regalo, Tammy Abraham aveva provato a farselo già domenica pomeriggio contro il Sassuolo. L'attaccante inglese è riuscito finalmente a tirare quel rigore che da tempo cercava. Il numero 9 della Roma è vorace, vuole tutto e lo vuole prima possibile, da tempo a Trigoria non c'era una prima punta così egoista, vuole essere leader e vuole la nazionale. I numeri, finora, lo incoronano come il miglior giocatore della stagione: 33 presenze, 18 gol e 7 pali e 9 reti, in campionato, nelle ultime 13 gare. Con quella al Sassuolo - scrive Chiara Zucchelli su 'La Gazzetta dello Sport' - si è portato a casa anche qualche piccolo record. Intanto ha trasformato il suo primo penalty in un campionato, poi con l'undicesima marcatura in Serie A ha agganciato David Platt (11 centri nel 1991-92) al terzo posto della classifica dei migliori marcatori inglesi in una singola stagione di Serie A.
La Gazzetta dello Sport
Cannibale Abraham. Gol, rigori, vittorie: l’inglese vuole tutto
Con la sua personalità Tammy ha conquistato in fretta l'ambiente romanista
Abraham, pagato dalla Roma 40 milioni più bonus, dal 2023 ha un diritto di recompra del Chelsea per il doppio della cifra, farsi rimpiangere a Londra non gli dispiace, far bene con Mourinho in giallorosso è però la sua priorità. Ecco perché, oltre a segnare, si spende anche tanto per la squadra. Contro il Sassuolo si è battuto e ha chiesto a Oliveira, con l'intercessione di capitan Pellegrini, di poter battere il rigore. Il portoghese, non felicissimo in un primo momento, ha accettato, quando però Abraham ha segnato lo ha indicato e ringraziato nell'esultanza. Uno spogliatoio è fatto anche di questi equilibri e Tammy sa di aver un po' forzato la mano per battere il rigore. Starà a Mourinho evitare che in futuro accadano cose del genere o, magari, il tecnico continuerà a lasciare ai giocatori in campo la decisione. Quel che è certo è che Abraham cercherà sempre di farsi trovare pronto perché, da qui a maggio, non vuole lasciare niente per strada.
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