Vincent Candela si è raccontato in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. L'ex giallorosso ha ripercorso alcune fasi importanti della sua vita e della sua carriera, in gran parte segnata dal percorso fatto nella Roma, durante il quale è diventato uno dei migliori amici di Francesco Totti, di cui ha sempre avuto grande stima

La Gazzetta dello Sport
Candela: Totti un grande amico, nel 2000 doveva vincere il Pallone d’Oro
Lei ha giocato con Totti e Zidane, i due numeri 10 più straordinari della loro epoca. Li fotografi.
"Premessa: sono due amici. Francesco aveva una velocità di pensiero strabiliante, un dono di Dio. Ci capivamo al volo: prima ancora che gli arrivasse il pallone, dalla postura del corpo, sapevo dove avrebbe calciato. Forse avrebbe meritato il Pallone d'Oro, all'inizio del 2000, tra l'Europeo con l'Italia - che perse contro di noi in finale - e lo scudetto con la Roma. Calciava con una facilità unica e segnava molto, più di Zidane. Zizou? È stato il Calcio. Credo sia stato il calciatore più elegante mai visto sulla faccia della terra. Aveva il fisico di un gladiatore, ma si muoveva come un ballerino".
A ventiquattro anni era alla Roma.
"La squadra della mia vita. Ho passato otto stagioni, le migliori. A Roma ci sono rimasto a vive-re, i miei figli, due maschi e due femmine, sono nati qua. Ormai sono trent'anni che sto a Roma, ora che ci penso: ho passato più tempo in Italia che in Francia".
Lei a fare l'allenatore ci ha mai pensato?
"Troppa fatica (ride): quello è un lavoro serio, non fa per me.
Magari fare lavorare come terzo, quarto, anche ottavo in uno staff, ma primo allenatore no grazie".
Nel suo profilo whatsapp c'è questa frase: "Sono in viaggio verso la migliore versione di me stesso". Vincent Candela, a che punto è del viaggio?
"A ottobre faccio cinquantadue anni, sono ancora in viaggio e l'orizzonte è lontano. Non si finisce mai di imparare. Conta l'uomo dietro la maschera e io voglio saperne ogni giorno un po' di più su me stesso".
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