rassegna stampa

Calcio, Beatles, coppe e dolori: ecco Liverpool, rossa di passione

A ogni angolo c’è una nota musicale, un pallone che rotola. In centinaia di pub tante storie

Redazione

Musica, calcio, vita notturna: per giovani, giocatori e artisti Liverpool è perfetta. Con i Fab Four, i Beatles, sconvolse negli anni Sessanta il mondo della musica. Con i Fab Reds, lo squadrone che tra il 1976 e il 1984 conquistò quattro coppe dei Campioni, segnò un periodo straordinario per il calcio inglese. A Liverpool c’è una nota musicale ad ogni angolo, un pallone che rotola in ogni strada, centinaia di pub dove ti possono raccontare le imprese dei Reds di ieri, di oggi e, dopo un paio di boccali di birra, anche di domani, scrive Stefano Boldrini su "La Gazzetta dello Sport". Jürgen Klopp è perfetto per questa squadra e per questa città. Non è solo un allenatore: è un trascinatore di anime. Il suo football incarna lo spirito dell’Anfield. Il ciclone Klopp ha riportato il Liverpool in semifinale Champions dopo 10 anni. Aveva i Fab Four in attacco – Coutinho, Salah, Firmino e Mané –, ma sono restati in tre dopo la cessione del brasiliano al Barcellona.

Il Liverpool non vince il campionato inglese dal 1990. Dal 1990 ad oggi, tre FA Cup, quattro coppe di Lega, tre Community Shield. Il meglio è arrivato ancora una volta dall’Europa: la Coppa Uefa nel 2001, due Supercoppe nel 2011 e 2005 e, soprattutto, la Champions del 2005, nella famosa notte di Istanbul, splendida per i Reds e un incubo per il Milan. Alla storia vera – 2.771 anni per Roma, 811 ad agosto per Liverpool – i Reds rispondono con quella calcistica, dove non c’è confronto. Liverpool è una parte importante della storia mondiale del football: ha duellato per decenni con Manchester per il primato nazionale e in Europa ha segnato un’epoca. La Kop, roccaforte del tifo Reds, ha un impeto dirompente. Qui non ci sono spaccature, non ci sono divisioni, non ci sono ammutinamenti: si tifa Liverpool e basta. «You’ll never walk alone» avvolge anima e cuore.

Il rapporto città-calcio è di ferro dopo la tragedia di Hillsborough, la peggiore del calcio inglese, avvenuta il 15 aprile 1989, in occasione della semifinale di FA Cup Liverpool-Nottingham Forest. La strage provocò 96 morti e 766 feriti. Le ragioni principali furono le falle dell’organizzazione, gli errori commessi dalla polizia e le condizioni decadenti dello stadio di Sheffield. Una campagna mediatica orchestrata dal Sun contro i tifosi e le deviazioni nel report della commissione d’inchiesta assolsero in un primo momento i veri responsabili del disastro, ma la caparbietà dei parenti delle vittime portò nel 2009 alla formazione di un panel che condusse un’indagine accurata, con faldoni di centinaia di migliaia di pagine. Risultato: revisione della sentenza e incriminazione di chi, in quel 15 aprile 1989, commise errori fatali. L’ex premier David Cameron, nel 2016, chiese pubblicamente scusa alla città di Liverpool. All’esterno di Anfield, un mausoleo-memoriale ricorda le 96 vittime. Ogni anno, il 15 aprile, si svolge una cerimonia per non dimenticare.