rassegna stampa

La caduta degli dei. Totti e De Rossi out e la Roma corre

Contro la Juventus serviva tecnica, ma anche temperamento. Per questo Garcia ha schierato titolari i due mostri sacri. Ma, appena usciti dal campo dell'Olimpico, la Roma ha pareggiato e ha iniziato a giocare

Redazione

La frase è quella di qualsiasi romanista, il volto anche: quando al 90’ Allegri fa l’ultima sostituzione, Francesco Totti chiede: «Ao, quanto manca?». Mancavano solo i 3 minuti di recupero, quelli di cui la Roma aveva bisogno per provare a tenere ancora aperto il campionato, e il suo capitano li ha vissuti dalla panchina. Accanto a lui, Daniele De Rossi, stessa faccia perplessa, stesso sguardo quasi perso nel vuoto, soprattutto quando le telecamere lo inquadrano al fischio finale. Hanno vissuto l’uno accanto all’altro i minuti più importanti del campionato, tifosi loro come i 55mila dell’Olimpico, e non è la prima volta: era successo già una decina di giorni fa contro il Feyenoord in Europa League, via i due capitani dentro i due Seydou, Keita e Doumbia. Era il 20’ della ripresa, ieri sera invece Garcia li ha tenuti in campo qualche minuto in più e ha tolto prima Totti e poi De Rossi. La sorte, e la squadra, lo hanno premiato, visto che dopo poco più di 5’ Keita ha realizzato il gol che lascia ancora vive le (piccole) speranze di scudetto.

NERVI E CUORE Si era affidato ai due giocatori più rappresentativi, Garcia, perché contro la Juve serviva la tecnica, ma serviva anche tanto temperamento. Forse troppo ce ne hanno messo, soprattutto De Rossi, che dopo 17 secondi è entrato a forbice su Vidal, tanto per far capire l’aria che tirava. Orsato lo ha graziato, lo ha ammonito più tardi per un altro fallo, ma Daniele sembrava in versione derby, cioè teso e agitato, per una partita che sentiva tanto, al punto da dire qualche giorno fa: «Ci siamo addormentati per un mese, dobbiamo vincere per riaprire il campionato». Non c’è riuscito e quello scudetto mai vinto che sembra allontanarsi sempre di più evidentemente ha pesato sulla sua prestazione e sul suo stato d’animo.

I DUE TIFOSI Quando Ranieri sostituì contemporaneamente lui e De Rossi nel derby del 18 aprile 2010, mossa decisiva per la vittoria, tutti si complimentarono per il coraggio. Uno che cose di Roma ne sa, Mazzone, fu efficace: «Una mossa clamorosa, che farà epoca. Perché in certe partite non giocano Totti e De Rossi, giocano Francesco e Daniele, i due tifosi. E le gambe non vanno come al solito». Difficile aggiungere altro. Anzi sì: con la Juve sesto pari casalingo consecutivo in campionato per la Roma. Non era mai accaduto nella sua storia in Serie A.