Negli ultimi tre anni non c’era neanche da discuterne, le punizioni le batteva tutte Aleksandar Kolarov. Ed a dimostrare la bontà della scelta ci sono i sette gol segnati dal terzino serbo nella sua avventura giallorossa. Kolarov però ora non c’è più e nella Roma nessuno lo rimpiange neanche un po’ - riporta Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport. Perché da quella parte Spinazzola ha finalmente spazio e fiducia per dimostrare di essere uno dei migliori esterni del campionato.
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Caccia al tiratore. Punizioni a salve, serve uno specialista
Senza Kolarov la Roma cerca soluzioni da fermo: Pellegrini e Veretout finora a vuoto
Su una cosa, però, Kolarov manca eccome, sui calci di punizione. Perché senza di lui, la Roma è ancora a caccia del suo nuovo cecchino. La Roma ha segnato in sei partite 13 gol, di cui 11 in area e due da fuori. Nessuna rete è arrivata da calcio da punizione. Il giocatore deputato a battere le punizioni oggi è Pellegrini, l’alternativa principale è Veretout. Ma recentemente Fonseca ha fatto chiarezza, dicendo come anche Mkhitaryan e Cristante possano andare lì e provarci. Il vero problema è che mettendoli tutti insieme, anche in passato i numeri sono impietosi: un solo gol per Pellegrini, due per Veretout, nessuno per Cristante e Mkhitaryan.
Pellegrini e Veretout sono quelli che di solito vanno a calciare a giro da sinistra, con il piede destro. Pellegrini si prende la responsabilità anche dall’altra parte del campo, a sinistra, anche se spesso porta ad un traversone in mezzo all’area piuttosto che ad una conclusione diretta. A sinistra potrebbe andare a calciare proprio Mkhitaryan, che con i due piedi non fa quasi differenza. Anche lui tira di precisione, qualcuno direbbe di giustezza. Diversa, invece, la soluzione che può offrire Cristante, che è dotato di un grande tiro, forte e potente, e che nelle punizioni centrali può sfruttare al meglio questa facilità di calcio.
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