rassegna stampa

Bye bye Daniele. Squadra, tifosi, Ranieri: il saluto a De Rossi è una corsa d’amore

LaPresse

La cena di gruppo, l’ultimo allenamento a Trigoria, l’applauso di Roma: al suo posto entrerà Riccardi

Redazione

"Tutto quello che amo è qui, sarebbe così difficile per me se dovessi cambiare. Io vivo per questa società, lasciarla sarebbe un dramma". Il nastro della vita di Daniele De Rossi viene riavvolto di un bel po’, fino alla fine del 2012, quando rilasciò una lunga intervista al New York Times in cui si espresse così. Nel frattempo sono cambiate tante cose nella testa e nella vita del capitano della Roma, scrive Andrea Pugliese su "La Gazzetta dello Sport". Ma, probabilmente, quel sentimento di paura è rimasto intatto. E De Rossi, forse, la inizierà a vivere davvero solo da oggi. Quando scenderà in campo sul prato di Trigoria per l’ultimo allenamento della sua vita giallorossa. O quando svuoterà l’armadietto che lo ha accompagnato per anni, anche se poi a Trigoria ci tornerà dopo le vacanze estive per prendersi un po’ tutto. Insomma, se il dramma probabilmente è stato metabolizzato da un po’, l’ansia quella non va via. Non può andare via. Per quello che vale come uomo e come giocatore. E per quello che vive lui sentendosi giallorosso.

E non è escluso che proprio parte di quei tifosi che dal 14 maggio gli stanno manifestando affetto e amore in tutti i modi, non lo facciano anche oggi, andando magari a trovarlo a Trigoria. Ad omaggiare Daniele, ieri, intanto ci ha pensato Claudio Ranieri: "Mi auguro che con il Parma ci sia l’atmosfera che si merita Daniele, con uno stadio colmo d’amore e una festa per quello che ha dato e come lo ha dato- Lui trasmette nel gioco la passione per la maglia che indossa. Si vede che esprime la sua voglia di far bene e di impegnarsi sempre al massimo. Che poi non vuol dire giocare sempre bene, ma cercare di dare sempre il 100%. Un giocatore del genere puoi solo apprezzarlo, lui è un riferimento positivo per la squadra. Ha qualità e carattere, nei momenti di difficoltà i compagni si affidano a lui. Il suo addio è stato un fulmine a ciel sereno anche per me. E per lui". È anche per questo che domani Daniele giocherà con la sua fascia e non con quella della Lega, dopo le polemiche di inizio stagione. "Già, entrerà con quella e se ci sarà una multa da pagare la pagherò io. Daniele merita la standing ovation di tutto l’Olimpico". Standing ovation che ci sarà quando Ranieri lo richiamerà in panchina e al suo posto farà entrare Alessio Riccardi, il talento più fulgido del vivaio giallorosso.

Più o meno la stessa ovazione che gli hanno riservato anche i compagni giovedì sera, nella cena d’addio in un noto ristorante del centro di Roma, tutta a base di sushi e sashimi. Lì Daniele ha fatto un discorso, parlando sostanzialmente di cosa ha significato per lui essere il capitano della Roma. Il loro capitano, rivolto ai compagni di squadra. Sottolineando ancora una volta che avrebbe voluto continuare, gli sarebbe piaciuto esserlo ancora almeno per un anno. E che ha voglia ancora di provare l’ultima sfida, l’ultimo giro di rumba, magari dalle parti di Buenos Aires, dove lo aspettano il Boca Juniors e Nicolas Burdisso, un amico con cui De Rossi ha ancora legami molto profondi.