L’ombra di Paulo Sousa sulla panchina di Eusebio Di Francesco è sempre più lunga. È da inizio stagione che la guida dell’allenatore è messa in discussione e Oporto può essere il capolinea. Nel primo vertice svoltosi sabato notte quasi fino all’una, nella pancia dell’Olimpico – presenti Baldissoni, Monchi, Fienga, Balzaretti, Massara e Totti, che però è andato via prima – la situazione è apparsa delicata, anche perché la pazienza di Pallotta, negli Usa, è apparsa ai minimi. Ieri mattina, poi, i dirigenti hanno di nuovo parlato con l’allenatore, chiedendo se sentisse di avere la squadra in pugno. La risposta è stata affermativa, ma forse meno di altre volte.
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Bufera Roma, Di Francesco può salvarsi soltanto se va in Porto
Dopo il k.o. vertice coi dirigenti e confronto col gruppo. In Coppa torna al 4-2-3-1, ma se salta c’è Sousa
Per questo i toni del confronto con la squadra, poi, sono stati alti, anche se la sensazione è chiara: i giocatori preferiscono il ritorno al 4-2-3-1, quindi a Oporto, probabile il rientro di Nzonzi con De Rossi (se il capitano ce la farà), con alle spalle il recuperato Manolas, scrive La Gazzetta dello Sport.
Nonostante la pancia del tifo preferisca Christian Panucci, ora c.t. dell’Albania, la candidatura di Sousa è molto forte, tanto che il portoghese – annunciato addirittura in tribuna dai giornali locali – si è preso ancora qualche giorno prima di dare una risposta al Bordeaux. Se si materializzasse questo scenario, non è affatto escluso che il d.s. Monchi – contrario all’esonero – vedendo sconfessata la sua linea da altri, possa concludere subito il suo rapporto col club, visto che il suo futuro sembra all’Arsenal.
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