rassegna stampa

Bufera Destro. E Garcia alla squadra: ”Soli contro tutti”

(La Gazzetta dello Sport – M. Galdi/A. Pugliese) «Siamo soli contro tutti».

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(La Gazzetta dello Sport - M. Galdi/A. Pugliese) «Siamo soli contro tutti». Rudi Garcia, parlando alla squadra, ieri non ha avuto mezzi termini. Il colpo Destro è stato troppo forte per essere assorbito in modo indolore. Ed il tecnico francese ha mutuato quella formula tanto cara a Mourinho per compattare il gruppo di fronte alle difficoltà e tenere alta la motivazione dei suoi ragazzi. All’ora di pranzo, infatti, era arrivata la squalifica di Destro da parte del giudice sportivo Tosel: 4 giornate, una per cumulo di ammonizioni e tre con la prova tv, per il colpo inferto ad Astori durante Roma - Cagliari (ironico Nainggolan, «Basta vedere altri che non vengono squalificati»).

La sanzione Dopo il recente casoFrey, stavolta Tosel non ha voluto malintesi: prima di utilizzare la prova tv ha chiesto ben due mail (la prima alle 11.58, la seconda alle 16.50) all’arbitro Davide Massa, in cui il direttore di gara spiega che dopo la trattenuta su Astori «la successiva manata di Destro non è stata vista né da me né dai miei collaboratori ». Per questo Tosel ha considerato legittima la richiesta della Procura di utilizzare la prova tv, decidendo di infliggere a Destro 3 turni per «condotta violenta »: per comminare la sanzione, infatti, non è necessario il danno provocato ma è sufficiente la volontà di colpire l’avversario.

Lo sfogo «Siamo sconcertati dalla deriva che sta prendendo la giustizia sportiva — ha detto Mauro Baldissoni, d.g. della Roma — Già con De Rossi avevamo detto che se qualcosa succede davanti ad un arbitro, si può presumere che lo stesso abbia valutato l’episodio ed eventualmente lo abbia visto male, non che non lo abbia visto. Ora è più grave, perché l’episodio è stato sanzionato: non si può tornare su di una decisione arbitrale se vista male, altrimenti si entra in un territorio che appartiene più alla moviola che alla prova tv. E la moviola in campo non è ammessa ». Poi Baldissoni punta il dito sulle tv: «La Procura si attiva in base al clamore mediatico, per la regolarità del campionato è importante che non ci siano conflitti di interesse tra squadre e proprietari di tv. Chi stabilisce, poi, quale episodio merita un replay in più?». Infine il ritorno alle parole di Garcia: «È fastidioso essere sempre dietro alla lavagna, soprattutto se da soli».

Il ricorso Ora, come fece il Chievo con Frey, la Roma ha presentato ricorso d’urgenza alla Prima sezione della Corte di giustizia federale (presidente Gerardo Mastrandrea, si discuterà venerdì) puntando su due fattispecie: la prima è che a fine gara l’arbitro ha assicurato alla dirigenza di aver visto tutto; la seconda è lo spacchettamento dell’azione: Massa ha ammesso di aver visto la prima parte (trattenuta di Destro su Astori) e quella finale (la reazione di Astori, poi ammonito, con la successiva punizione al Cagliari per la trattenuta), il che vuol dire che non può non aver visto la parte centrale dell’azione. Ma se con Frey sull’interpretazione della mail dell’arbitro erano possibili dei dubbi (Giacomelli spiegò di non aver visto nulla di rilevante, né lui né i suoi collaboratori) e su questo si è giocata l’«inammissibilità » della prova tv, stavolta la sanzione sembra «blindata», a meno che Massa non cambi versione, cosa inverosimile.

Malessere E Destro? Ieri ha accolto la sanzione con un sorriso amaro, prestandosi poi a Trigoria ad uno shooting fotografico di Dolce&Gabbana. «Non me lo aspettavo, sono deluso», ha detto ad amici. Deluso di doversi fermare nel momento più bello, timoroso di perdere il treno per il Mondiale, dovendo restare fermo un mese in cui si sarebbe invece voluto guadagnare proprio quel pass.