Il tecnico del Livorno Roberto Breda ha rilasciato un'intervista al quotidiano "La Gazzetta dello Sport". Queste le sue parole su Nicolò Zaniolo, centrocampista che nel 2017 fece esordire tra i professionisti nella Virtus Entella.
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Breda: “Il mio Zaniolo trequartista moderno, e picchia pure”
Il tecnico lo lanciò in Serie B con l’Entella «Ha tanta qualità, sa fare anche la fase difensiva»
Lei lo fece esordire in Serie B. Che ricordi ha di Nicolò?
"Belli, altrimenti non ci avrei neanche puntato. Tra l’altro, Zaniolo era arrivato all’Entella come alternativa per la Primavera e pian piano scalò tutte le gerarchie. Prima quelle interne alla sua squadra, poi anche con noi, in Serie B".
All’Entella in che ruolo giocava?
"Noi utilizzavamo il 4-3-1-2, Nicolò lo schieravo o come mezzala o come mezza punta, che poi è il trequartista. Anche se con le caratteristiche che ha, secondo me a centrocampo può fare tutti i ruoli. Basta cogliere le diverse sfumature. In ogni zona del campo ci sono delle scelte specifiche da fare, ma con le sue doti non ha problemi ad assimilarle tutte molto bene".
Quindi non la sorprende che anche Di Francesco gli abbia disegnato addosso il ruolo di trequartista.
"Direi proprio di no. Tra l’altro lui è un trequartista moderno, perché ha qualità tecnica ma anche grande fisicità. Insomma, è uno che sa anche “picchiare”, nel senso che fa anche quantità. Di solito il limite delle mezze punte è che fanno una fase difensiva approssimativa. Invece lui con quell’impeto e quell’aggressività dà una grande mano anche in fase di non possesso. E si fa sentire, perché ha gamba e intensità".
Il rischio ora è di montarsi un po’ la testa...
"Non credo. Alla personalità abbina anche tranquillità comportamentale. E poi lui è uno sempre concentrato sull’obiettivo. Come tutti i ragazzi ha bisogno di sbagliare per continuare a crescere, ma non lo vedo superficiale. E non penso si possa montare la testa".
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